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Von der Leyen minaccia l’Italia: “Elezioni? Abbiamo tutti gli strumenti”. Ricatto alla democrazia

Pubblicato il 23/09/2022 08:53

Parole che fanno orrore. Parole che fanno paura. Parole che dicono tutto. Ecco l’Europa matrigna in tutta la sua stortura. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen rispondendo a una domanda a Princeton sul possibile risultato delle elezioni in Italia, dato che, è stato fatto notare, tra i candidati vi sono figure vicine a Putin, ha risposto: “Vedremo il risultato del voto in Italia, ci sono state anche le elezioni in Svezia. Se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria”. Ma vi rendete conto? Se non è questa un’interferenza sul voto, cosa altro ci dobbiamo aspettare? Abituati come sono a scegliere loro i nostri presidenti del consiglio, ora parlano addirittura di “strumenti” se le cose non dovessero andare come loro vogliono. (Continua a leggere dopo la foto)

Come riporta anche Rai News, nel dibattito che si è tenuto a Princeton, von der Leyen ha sottolineato che “la democrazia ha bisogno di ognuno di noi, è un lavoro costante, non è mai al sicuro”. Parlando delle misure a disposizione dell’Europa per tutelare lo stato di diritto ha citato i casi di Polonia e Ungheria, dove si sono verificati problemi con “l’indipendenza della magistratura” e sulla “corruzione”. Sul possibile risultato elettorale in Italia ha aggiunto: “Il mio approccio è che noi lavoriamo con qualunque governo democratico che è disposto a lavorare con noi”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ha poi concluso von der Leyen: “È interessante vedere la dinamica dei lavori del Consiglio Europeo, non c’è solo un Paese che arriva è dice ‘voglio, voglio, voglio’, ma all’improvviso sei nel Consiglio e realizzi che il tuo futuro, e il tuo benessere, dipende anche dagli altri 26 Stati membri. So che a volte siamo lenti e che parliamo molto, ma anche questo è il bello della democrazia. Dunque vedremo come vanno queste elezioni: anche le persone, a cui i governi devono rispondere, giocano un ruolo importante”. (Continua a leggere dopo la foto)

Nel corso della sua analisi, la von der Leyen si era soffermata sugli strumenti utilizzati contro Varsavia e contro Budapest, rispettivamente il blocco dei fondi del Pnrr e lo stop ai fondi di Coesione con il meccanismo di condizionalità allo Stato di diritto. Sul punto ha rimarcato: “La Commissione europea è il guardiano dei Trattati. Li deve proteggere e difendere e ha gli strumenti legali per farlo”. L’avviso per l’Italia e per il prossimo governo è piuttosto categorico: le contromisure sono già pronte. O si fa come dicono loro, o addio fondi del Pnrr. Un motivo in più, il 25 settembre, per votare Italexit e liberarci del cappio europeo.

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