Esasperato per la lentezza e l’assenza delle istituzioni, ha deciso di scrivere una lettera di denuncia a Mattarella. E’ la storia di Marco Macrì, vigile del fuoco e padre di un bimbo disabile che vive in in Liguria. Grazie alla sua iniziativa è diventato il simbolo di molti altri genitori che si trovano nella sua stessa situazione. Costretti a lunghissime liste d’attesa per garantire cure gratuite ai loro figli. La missiva di Macrì non è indirizzata solo al Capo dello Stato, na anche ai parlamentari e ai media. Nel tentativo di sensibilizzare su un problema che in un periodo di crisi economica pesa ancora di più. “La discriminazione che oggi vivono le famiglie con membri disabili”, ha scritto Macrì, “è evidente e urgente. La spesa sanitaria è diventata un peso insostenibile nei bilanci famigliari, generando una disparità economica che grava su chi già affronta storie complesse”. (continua dopo la foto)
Parole piene di dignità, ma che evidenziano la stanchezza e la preoccupazione di un padre. E come lui, tanti altri nostri connazionali affrontano le stesse difficoltà. Non solo chi ha figli disabili, ma anche chi deve accudire genitori o familiari con patologie che li rendono del tutto o parzialmente dipendenti dai parenti. Il coraggioso padre ligure nella sua lettera sottolinea anche uno degli aspetti più controversi e discussi dei nostri tempi. Quello degli stipendi ormai fermi ai livelli di vent’anni fa. “Il lavoro sottopagato”, scrive, “rappresenta un’ulteriore barriera che impedisce alle famiglie di garantire un sostentamento adeguato per i propri cari”. Sì, perché le crisi economiche e le grandi disparità nella distribuzione della ricchezza, se già sono difficili da affrontare per tutti, diventano ostacoli insormontabili per chi ha esigenze speciali. (continua dopo la foto)
Nella sua lettera di denuncia, Macrì elenca alcune delle principali difficoltà che i parenti di una persona disabile si trovano a fronteggiare. La mancanza di asili accessibili, che pesa soprattutto sulle madri costrette spesso a rinunciare al lavoro. La carenza di personale specializzato, di insegnanti di sostegno preparati adeguatamente, di educatori e infermieri specializzati. “Mi preoccupa anche l’aspetto della censura televisiva e dell’omogeneità di pensiero nelle testate giornalistiche, che sembrano promuovere una visione distorta della realtà”, sottolinea il genitore coinvolgendo la stampa nella sua giusta critica sociale. “E’ sbagliato nascondere l’impoverimento delle famiglie, i tagli ai servizi e agli aiuti economici”. (continua dopo la foto)
La toccante missiva di Mario Macrì si conclude con parole che vale la pena di fare proprie e di riportare interamente: “Chiedo con umiltà e determinazione che si ponga fine a questa omertà mediatica. E che si dia voce alle famiglie che vivono nelle difficoltà. Affrontare le sfide della disabilità, della malattia e dell’impoverimento richiede un impegno concreto da parte di tutti noi. Spero che il mio appello giunga ai vostri cuori e che insieme possiamo lavorare per un cambiamento positivo e inclusivo”.