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“Hotel di lusso e viaggi in business”. Una nuova bufera investe l’Ue e 130 europarlamentari. Cosa succede

Pubblicato il 15/02/2023 08:51 - Aggiornato il 15/02/2023 08:52
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Lo si è sempre saputo, e in particolare noi lo abbiamo sempre detto: l’Europa è marcia. Non serviva il Qatargate per scoprire cosa c’è sotto il velo di ipocrisie, apparenze e finti ideali. O meglio: non serviva a noi, che da sempre denunciamo le malefatte dell’Ue – non ultimo lo scandalo vaccini, con il New York Times che porta in tribunale direttamente la von der Leyen per gli sms con il Ceo di Pfizer Albert Bourla -, forse però serviva ai tanti che continuavano a crederci, o semplicemente a fare finta di non vedere. Ed ecco che ora l’Europa va in frantumi, anche da un punto di vista dell’immagine. Uno scandalo dietro l’altro, senza sosta. Dopo i sopracitati due casi, adesso scoppia quello dei viaggi degli eurodeputati a spese di Paesi stranieri. Non è un dettaglio di poco conto, visto che emerge – ad esempio – un europarlamentare che riteneva l’Azerbaijan “nemico dei diritti umani” ma poi, dopo aver fatto un viaggio a loro spese e dopo aver dormito in un albergo di lusso, cambia posizione e Baku si trasforma magicamente in un florido “esempio di democrazia”. È uno dei casi citati, ma è tratto da un’inchiesta che ora fa tremare Bruxelles. Cosa è emerso? (Continua a leggere dopo la foto)
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Secondo un’inchiesta di Le Soir ripresa da Repubblica, sono stati 130 gli eurodeputati in carica che hanno compiuto viaggi a spese di Paesi stranieri. Spiegano i giornalisti: “Si tratta di soggiorni regolari, documentati (seppur in alcuni casi con molto ritardo) ma che spiegano bene alcuni degli strumenti di influenza che si utilizzano per fare pressioni sulle istituzioni europee”. Qual è il Paese che ha offerto più soggiorni? L’India, con ben 117 notti offerte, in hotel a 5 stelle, per 30 viaggi complessivi. Chi muove i fili di queste operazioni sono i famosi lobbisti. Nel caso dell’India sarebbe Madi Sharma, inviato a Bruxelles dal governo indiano con il compito specifico di facilitare gli incontri tra il premier, Narendra Modi, e le istituzioni europee. (Continua a leggere dopo la foto)

Con 115 notti ospitate in due anni, Israele conquista il podio. Ma qui, visto anche il ruolo che svolge Israele nel fare da ponte tra Usa e Medio Oriente, è comprensibile. C’è poi il dossier Emirati (61 notti offerte) e quello della Russia. Non da meno il Venezuela, Taiwan, gli Stati Uniti, il Barhein e la Cina. Ma qual è il gruppo parlamentare che “vanta” il maggior numero di viaggi di europarlamentari a spese di Paesi Stranieri? Ecr, il gruppo dei conservatori e riformisti, che è anche il gruppo di cui fa parte, in Europa, Fratelli d’Italia. Uno su quattro è il loro, e quasi sempre in Paesi assai “scivolosi”. L’inchiesta rivela anche il nome del vero recordman dei viaggi: si tratta del deputato tedesco verde Reinhard Bütikofer. Ha viaggiato in 13 Paesi diversi, dalla Russia all’India, passando per l’Australia. E gli italiani? (Continua a leggere dopo la foto)

Qualcuno lo avevamo già raccontato, ad esempio quello di Alessandra Moretti, eurodeputata del Pd, che il 16 e il 17 febbraio del 2020 era stata in Qatar, ospite del governo di Doha. Anche qui, la specifica è che è tutto regolare. Ci si chiede però perché la scheda sia stata compilata soltanto tre anni dopo, a gennaio del 2023 quando il Qatargate era già esploso. In quel viaggio (“viaggio in business e pernottamento al Ritz”, precisa Repubblica), però, c’era anche Marc Tarabella, il deputato arrestato nei giorni scorsi, che aveva “dimenticato” di rendicontare come la Moretti. Quello, tra i viaggi degli eurodeputati a spese di Paesi stranieri, resta uno dei più particolari, visto che c’era anche l’ormai nota Eva Kaili, la vicepresidente che è ora in carcere con l’accusa di fare parte della “cricca” al soldo del Qatar, e Dimitris Avramopoulos, l’ex commissario che faceva parte di Fight Impunty, l’Ong di Antonio Panzeri.

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