Mentre gli italiani cercano di riappropriarsi gradualmente di spazi di normalità, approfittando dell’arrivo dell’estate e del calo dei contagi, il governo insiste, invece, sulla linea della prudenza. Dopo aver rinviato per mesi il ritorno al lavoro di tante famiglie in difficoltà, anche sul fronte mascherine si procede così seguendo la linea del freno a mano sempre tirato: il Comitato tecnico-scientifico, che si riunirà nelle prossime ore, è intenzionato a dare l’ok per l’abolizione dell’obbligo di indossare la protezione, a patto però che siano rispettate condizioni precise.
Gli esperti del Cts, infatti, insistono affinché il divieto di mascherina scatti soltanto all’aperto e quando non ci si trova in presenza di assembramenti. Dovremo, insomma, avere sempre a portata di mano la protezione per il viso, da infilare immediatamente in testa non appena incroceremo una strada affollata o un gruppetto troppo nutrito di persone. Con divisioni interne nel governo anche sul fronte discoteche: a prendere tempo è soprattutto Draghi, nonostante la Lega insista per le riaperture.
Da Palazzo Chigi, d’altronde, non fanno susseguirsi appelli alla prudenza, con la parola “gradualità” puntualmente utilizzata dal premier a ogni conferenza stampa. La data per lo stop alle mascherine sarà quella del 28 giugno o del 1 luglio, nodo ancora da sciogliere. Con una parte del Cts che vorrebbe però aspettare il 5 luglio, quando saranno disponibili i dati sui nuovi contagi. Riepilogando, si potrà togliere la protezione dal viso all’aperto, lontano dagli altri, tornando puntualmente a indossarla all’interno dei locali o dei negozi e in presenza di altre persone.
Per quanto riguarda bar e ristoranti, dovrebbero rimanere invece valide le regole attuali: ci si potrà togliere la mascherina quando seduti al tavolo, rimettendola al momento di alzarsi per uscire, andare in bagno o pagare il conto. Allo stesso modo, sarà obbligatorio coprirsi su treni o aerei o sugli autobus, con il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che insiste sulla possibilità di far togliere la mascherina in un luogo con presenti solo vaccinati. Ipotesi che aumenterebbe la pressione su chi ancora nutre comprensibili dubbi nei riguardi dei farmaci, costringendolo di fatto a sottoporsi alla somministrazione per non incappare in ulteriori limitazioni della libertà.
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