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Il vaccino anti-Covid? Grazie al governo l’Italia non ha un piano per distribuirlo

Pubblicato il 04/11/2020 09:12

Il premier Conte, preda di un altro dei suoi attacchi di supercazzole e ottimismo, aveva detto che il “vaccino anti Covid 19” sarebbe stato “pronto a Natale”. Peccato che l’inventore-produttore del vaccino, e cioè la multinazionale AstraZeneca (con al traino Oxford University e IRBM di Pomezia), ora dichiari: “Con tutte le autorizzazioni previste, la distribuzione avanzata (?) per tutti (a 2 euro a fiala) avverrà entro marzo 2021”. Finalmente, dunque, c’è la data di distribuzione primaria. Ma manca ancora quella del vaccino operativo, quindi quando deve fare il suo mestiere.

A fare ordine su tutto il caos legato al vaccino, ci ha pensato Riccardo Ruggeri su La Verità: “Confetra, che rappresenta il 60% delle attività nostrane di logistica, ha chiesto alla ministra De Micheli di aprire subito un tavolo per progettare la rete del trasporto dei vaccini. Il direttore generale di Confetra, Ivano Russo, dà una sciabolata: ‘È la più grande sfida logistico-farmaceutica del secolo per non ripetere i tragici errori che abbiamo avuto con le mascherine, bloccati senza certificazione Inail”.

Il problema quindi è molto importante e strategico. “Tutti i vaccini antinfluenzali si movimentano con una refrigerazione a 2-8 gradi (il frigo di casa), il vaccino Covid 19 no. Ha bisogno di una catena del freddo a meno 70 gradi. Ed eccolo dunque il primo grande snodo strategico, che mescola tutte le carte”. Il presidente degli spedizionieri aerei Alessandro Albertini è chiaro: “La catena del freddo a meno 70 gradi riguarda aeroporti e porti che non hanno celle adeguate per garantire la conservazione, visto che i vaccini Covid 19 devono qua sostare per 3-4 giorni”.

In tutto questo, si scopre quindi che l’Italia è in alto mare. Non solo nel reperimento del vaccino, ma anche nella progettazione della distribuzione. Cosa fanno ad esempio, invece, Germania e Belgio? “Hanno un piano operativo, che noi non abbiamo, per velocizzare le spedizioni di vaccini verso grandi strutture, attrezzate all’uopo (che noi non abbiamo), dove vaccinare milioni di persone in brevissimo tempo. Noi siamo attrezzati per distribuire 9 milioni di vaccini antinfluenzali (dati 2019) però a ‘temperatura frigo’. Tutt’altra cosa sono 70 milioni di vaccini a temperatura meno 70 gradi da somministrare in tempi stretti a 50 milioni di persone”.

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