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“Vaccinare i bambini è stato inutile”: Gismondo inchioda il governo, i dati parlano chiarissimo

Pubblicato il 30/08/2022 11:22 - Aggiornato il 30/08/2022 11:23

Fin dall’inizio, mentre il governo si apprestava a lanciare la campagna di vaccinazione per i più piccoli, una parte del mondo della scienza aveva alzato la voce, sottolineando l’inutilità di un’operazione che, in termini di rischio e benefici eventuali, rischiava addirittura di rivelarsi pericolosa. Oggi, a distanza di mesi, a tracciare un bilancio è Maria Rita Gismondo, direttore dei reparti di Microbiologia clinica e Virologia dell’ospedale Sacco di Milano. Sulle pagine del Fatto Quotidiano, l’esperta ha firmato un articolo dal titolo più che emblematico: “Vaccinare i bambini è stato inutile”.

Gismondo ha ricordato come, nel momento in cui il vaccino per gli over 5 ha fatto capolino, “si sono sollevate voci piene di esilarante entusiasmo”. In un susseguirsi di affermazioni fondate più su giudizi personali che su basi scientifiche vere e proprie. Con il divieto, come sempre, di avanzare dubbi o considerazioni contrastanti, pena la gogna pubblica o il bavaglio. Spazio mediatico riservato principalmente, secondo Gismondo, a “pediatri, (in)esperti di diverso genere e ovviamente gli immancabili componenti del Cts”.

Gismondo ha ricordato come il primo parametro da tenere in considerazione, in questi casi, dovrebbe essere il rapporto rischi-benefici. E come era già noto, al momento dell’inizio della campagna di somministrazione, il fatto che i vaccini fossero “efficaci nel prevenire la forma grave del Covid” ma “assolutamente inefficaci nel prevenire l’infezione”. Inutile, dunque, costringere i giovanissimi all’iniezione, considerando il quadro clinico favorevole che si manifesta nella stragrande maggioranza dei casi a quell’età.

Addirittura, secondo Gismondo, “il 94,1% dei bambini presenta quadri clinici lievi o moderati” in caso di positività, mentre il 4,4% è totalmente asintomatico. “A fronte di questi dati, ormai sono molti gli studiosi che ritengono che non sia opportuno esporre i bambini al rischio di eventi avversi, sebbene molto ridotto”. Concetto applicato per esempio dal governo danese, che ha abolito l’obbligo per gli under. Aifa ha stimato 1 caso di miocardite o pericardite ogni 10.000 bambini vaccini. “Ne è valsa la pena?”. Domanda retorica di cui conosciamo, purtroppo, la risposta.

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