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Tutto quello che non torna nella storia della scorta di Conte

Pubblicato il 04/12/2020 11:10

Dettagli che non tornano, un nervosismo evidente che traspare. La storia di Giuseppe Conte e della scorta che avrebbe aiutato Olivia Paladino a sfuggire alle domande de Le Iene, questa l’ipotesi sulla quale cerca di far luce la Procura ipotizzando il reato di peculato, si fa sempre meno nitida col passare delle ore. In un susseguirsi di nuove rivelazioni e smentite che lasciano però più di qualche sospetto, soprattutto a seguito di un tentativo di far chiarezza da parte della ministra degli Interni Luciana Lamorgese che ha finito per fare più danni che altro, alimentando altri cattivi pensieri.

Tutto quello che non torna nella storia della scorta di Conte

Innanzitutto, come riportato in queste ore da La Verità, la compagna del premier abita in un palazzo signorile in via Fontanella Borghese, nella capitale, disposto su tre piani. I dirimpettai non concordano sul fatto che viva all’attico, come invece risulta al catasto, sostenendo di averla vista invece in un appartamento che risulterebbe invece “adibito a negozi e botteghe”. Forse una semplice svista. Anche perché l’intera strada è una sorta di piccolo feudo famigliare: alla società proprietaria dell’ appartamento, la Immobiliare Splendido, sono intestati sette immobili, compreso un negozio fronte strada di 162 metri quadri e altri ai piani superiori di 176 e 119 metri quadri. Poco distante il Grand Hotel Plaza, l’albergo di famiglia, quello al centro delle domande che Filippo Roma delle Iene voleva rivolgere a Olivia.

Tutto quello che non torna nella storia della scorta di Conte

Paladino, secondo il giornalista, sarebbe stata “tratta in salvo” dalla scorta di Conte, teoricamente adibita a ben altre mansioni. Versione smentita da Palazzo Chigi e dagli esponenti del governo giallorosso. Che però, nel caso della Lamorgese, aprendo bocca finiscono per peggiorare le cose. La ministra, durante un question time alla Camera, ha pralto di “un appunto informativo” negando l’esistenza di una relazione di servizio in merito all’accaduto, come invece Casalino si era affrettato a far trapelare. Nella successiva ricostruzione, si parla della scorta già presente “nelle vicinanze dell’abitazione della signora Paladino in attesa che ne uscisse il presidente del Consiglio dei ministri”. Gli agenti insoma, secondo Lamorgese, erano già lì, hanno visto una donna in difficoltà e sono intervenuti. Tutto falso, secondo Filippo Roma.

Tutto quello che non torna nella storia della scorta di Conte

L’inviato delle Iene ha infatti escluso la presenza della scorta durante il lungo appostamento sotto l’appartamento della first lady, concluso verso le 11 quando, armata di borsone da palestra, la compagna di Giuseppe Conte sarebbe uscita da casa. Roma ha anche evidenziato che mezz’ora dopo il premier era in collegamento da Palazzo Chigi, per una cerimonia di commemorazione di Willy Monteiro. Proprio all’inizio del suo intervento, Conte aveva spiegato di aver seguito “con attenzione” tutte le personalità che avevano preso la parola prima di lui. Ma come, non era ancora a casa, con la scorta sotto ad attenderlo?

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