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La truffa del “sì al telefono”. Di cosa si tratta e le cose da NON fare e le parole da NON dire

Pubblicato il 10/10/2023 09:13 - Aggiornato il 10/10/2023 09:50

Una data da segnare sul calendario, quella del 10 gennaio 2024: quel giorno, infatti, in Italia avverrà il discusso passaggio dal regime tutelato dell’energia elettrica e del gas naturale al mercato libero. Un cambiamento che, secondo le stime, interesserà oltre 15 milioni di consumatori e che ha già fatto entrare le famiglie in allarme per il rischio che le compagnie erogatrici possano sfruttare questa evoluzione a proprio vantaggio. A preoccupare ci sono poi le vere e proprie truffe, che puntualmente si moltiplicano nei momenti di incertezza come questo. Meglio, allora, prendere appunti sulle più diffuse e sulle modalità consigliate per evitare guai nelle prossime settimane, quando qualche malintenzionato potrebbe impugnare il telefono alla ricerca del malcapitato di turno. (Continua a leggere dopo la foto)
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truffa del sì come difendersi

Come spiegato dal Quotidiano Nazionale, uno degli esempi più classici è la cosiddetta “truffa del sì“, con la quale i consumatori finiscono per sottoscrivere contratti di abbonamento a loro insaputa, senza rendersene conto. Il trucco è semplice quanto efficace: il consumatore viene contattato e spinto a pronunciare la parola “sì” come risposta a una domanda generica, ma la sua risposta viene registrata ed estrapolata dal contesto originale. (Continua a leggere dopo la foto)

truffa del sì come difendersi

Succede, così, di ritrovarsi a dover dimostrare di non aver dato il via libera alla stipulazione di un contratto ma di aver subito il più classico dei raggiri. Un fenomeno che potrebbe ora interessare soprattutto il mercato dei contratti di luce e gas, in vista delle novità in arrivo. Con gli anziani, come al solito, nel ruolo di vittime designate dai truffatori. (Continua a leggere dopo la foto)

truffa del sì come difendersi

Tra i consigli dati dalle autorità in merito, ce ne sono alcuni molto semplici. Qualora ci venisse posta la più semplice delle domande, “È lei il signor Rossi?”, meglio rispondere con un “Chi lo cerca?” piuttosto che con un’affermazione. Bene, inoltre, ricordarsi di non diffondere mai i propri dati sensibili, né i codici univoci che permettono di identificare il proprio impianto per il prelievo dell’energia elettrica o del gas. Iscrivendosi al Registro delle Opposizioni, inoltre, si verrà automaticamente esclusi dagli elenchi telefonici di persone che possono essere contattate dai call center, riducendo così il rischio di finire nel mirino di qualche truffatore.

Qualora la truffa sia scattata, invece, avremo modo di scoprirlo soltanto alla bolletta successiva, quando ci saranno addebitate spese per le quali non abbiamo mai dato l’assenso. Bene, allora, inviare subito una raccomandata con ricevuta di ritorno all’azienda erogatrice per disdire il servizio. Non dovesse bastare questo passaggio, sarà poi necessario passare alle vie legali per dimostrare la truffa subita.

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