L’indagine sui flussi internazionali di un’enorme quantità di denaro sporco, sta affossando il comparto dei grandi istituti finanziari internazionali, rivelando il ruolo da questi giocato nella gestione del riciclaggio. Secondo i dati dell’inchiesta sono 2.099 i miliardi di dollari provenienti da attività potenzialmente illegali e che sono stati transitati, tra il 2000 e il 2017, dalle maggiore banche mondiali.
Nei FinCen FIles, i rapporti su cui si stanno svolgendo le indagni e che raccolgono i dati elaborati dal Financial Crimes Enforcement Network -l’antiriciclaggio Usa- sulle segnalazioni inviate dalle stesse banche, risulta coinvolta anche l’Italia.
Segna il Record la Germania. La Deutsche Bank, dopo che l’inchiesta ha rivelato che il gruppo tedesco avrebbe gestito operazioni di riciclaggio sospetto per circa 1.300 miliardi di dollari, perde il 9,7%. Attraverso la Jp Morgan Chase sarebbero invece transitati 514 miliardi. Su un conto corrente, senza conoscenza del proprietario, circolava oltre un miliardo di sterline.
Un momento scottante per il mondo finanziario che scopre le carte sui flussi di denaro sporco avvenuti nel corso di “quasi 20 anni”, riferisce il Giornale da cui riprendiamo la notizia. Tutte le banche sono tenute a denunciare alle autorità le operazioni che potrebbero essere sospette di riciclaggio o violazioni di norme internazionali, ma “le diverse legislazioni lasciano una certa discrezionalità al singolo istituto nella gestione delle transizioni”.