Servirà o no una quarta dose di vaccino? Questa la domanda che molti italiani si stanno facendo in questi giorni, costretti dai ricatti del governo a mettersi in coda virtualmente per la terza somministrazione, così da rinnovare il Super Green pass e avere accesso a una vita normale, senza ingiuste discriminazioni. Un quesito al quale molti esperti hanno risposto predicando calma, in attesa di dati che confermino l’effettiva necessità di una nuova inoculazione. Con le case farmaceutiche che, di contro, si sono già scatenate, fiutando il rischio di veder sfumare l’ennesima occasione per un business miliardario.
Ecco, allora, che l’ad di Pfizer Albert Bourla si è affrettato a ribadire come l’ultima variante del Covid, la cosiddetta Omicron, sembra rendere necessaria una quarta dose. Durante una conference call tenuta con l’analista della divisione Ricerca di Goldman Sachs, il manager ha ammesso come l0azienda farmaceutica sia rimasta spiazzata dall’avvento di Omicron e dal vertiginoso aumento dei casi: “Ciò che complica la situazione oggi è Omicron, che ci fa chiedere se abbiamo bisogno di una quarta dose rapida prima di procedere con il piano di vaccinazioni annuali”.
“Già oggi Omicron ha spinto a dare la terza dose non a sei mesi come era inizialmente previsto, ma a tre – ha aggiunto poi Bourla – E questo cambierà drasticamente il panorama. Sicuramente avremo un vaccino efficace contro Omicron. La domanda è se lo useremo o no. Ci stiamo muovendo a tutta velocità e anche se non ho visto in questo momento i dati da laboratorio, sulla base di quello che abbiamo già fatto in passato posso affermare che avremo un vaccino efficace su Omicron entro la scadenza che avevamo ipotizzato: fine marzo. Non so rispondere però alla domanda se ne avremo davvero bisogno a partire dal mese di aprile”.
“Siamo sicuramente fiduciosi che ci sarà e sarà molto efficace e che saremo nell’anno in grado di produrlo in miliardi e non milioni di dosi – ha concluso Bourla – Però non so se ci sarà quella necessità o altre, perché sto già vedendo emergere dopo Omicron numerose altre varianti…”. Il messaggio, tra le righe, è chiaro: i colossi di Big Pharma hanno già iniziato a seminare il terreno per spingere i governi ad assecondarle nella corsa alla quarta dose. Pronte a contare, ancora una volta, miliardi di euro in entrata.
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