Escluso dalla lista per un trapianto di polmoni. Il motivo? Il paziente è un no vax. Siamo arrivati anche a questo, e non è la prima volta che succede in Italia. Un cinquantenne di Feltre (Belluno), convinto No vax, è stato per questo considerato “soggetto non idoneo” in virtù della sua “ideazione paranoide” sul Covid, tale da “influenzare negativamente il decorso peri e post trapianto”. Come dire: “un comportamento non aderente alle raccomandazioni mediche (terapia immunosoppressiva), metterebbe a rischio la sopravvivenza del paziente stesso a causa di complicanze infettive evitabili”. Ecco dunque le giustificazioni, vergognose, dell’équipe dell’azienda ospedaliera di Padova riportate dal Corriere delle Alpi e riprese da Repubblica, come indicato nella relazione firmata dalla dottoressa Elisabetta Balestro. (Continua a leggere dopo la foto)
La vicenda in realtà è emersa a fine maggio, quando appunto il paziente fu escluso dalla lista trapianti. “L’uomo è affetto da una grave malattia polmonare, la fibrosi interstiziale bronchiolocentrica, causata dall’inalazione di polveri negli anni di lavoro in cantieri e gallerie”. Il braccio di ferro tra il cinquantenne e il sistema sanitario nazionale era già sfociato in due interrogazioni parlamentari al ministro Speranza. “Non vi è alcuna motivazione ideologica dietro la scelta di non procedere con l’immediato inserimento nella lista trapianti del paziente coinvolto nel caso, bensì una scrupolosa analisi da parte di numerosi professionisti medico-clinici e psichiatrici, al fine di valutare con estremo rigore ed etica deontologica l’appropriatezza del trapianto nel caso specifico”, afferma l’Azienda ospedaliera di Padova. (Continua a leggere dopo la foto)
“La scelta della commissione valutatrice ha inteso tutelare il dovere di garantire che gli scarsi organi a disposizione possano trovare i riceventi che, per caratteristiche di urgenza e di esito previsto, possano evitare la dispersione di risorse così preziose. La mancata adesione alla vaccinazione Covid da parte del paziente, come pure l’iniziale pretesa di ricevere un organo da donatore non vaccinato, poca o nessuna attinenza hanno con scelte correttamente effettuate dai medici valutatori, che han preso in considerazione fattori ben più ampi, fra i quali non secondaria la corretta aderenza e completamento delle terapie farmacologiche”. (Continua a leggere dopo la foto)
Il cinquantenne feltrino è stato sottoposto a colloquio psichiatrico, nel quale lui ha espresso tutte le sue convinzioni contro il vaccino e contro il modo in cui Speranza e il governo hanno gestito la pandemia in Italia in questi anni. Al termine di tale colloquio è stato emesso un verdetto che recita: “Si ritiene che la posizione del paziente rispetto al Covid possa condizionare la sua compliance futura”. Il 26 maggio 2022 viene decisa così la “non idoneità al programma trapianto di polmone nell’Uoc di pneumologia dell’Università di Padova”. Il principio per cui ogni paziente va curato e salvato, quindi, non vale più. Ma lo si era già capito dalle prime “leggi Speranza”.
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