Una delle ultime novità riguarda il disegno di legge Concorrenza, che arriverà in Aula alla Camera lunedì 25 luglio, per ricevere il via libera definitivo nonostante la caduta del governo Draghi. Proprio sul ddl Concorrenza e sulle liberalizzazioni, infatti, si era consumato uno degli ultimi temi nazionali che ha causato diverse proteste in tutta Italia, con palazzo Chigi blindato per diversi giorni. I tassisti con hanno protestato per giorni nelle piazze italiane e nella capitale, ricevendo l’appoggio del partito di Gianluigi Paragone, Italexit. Ora siamo all’epilogo.
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Le dichiarazioni di Draghi sulle riforme
Proprio Mario Draghi, nel suo discorso al Senato che durante il suo ultimo giorno nell’esecutivo, ha ricordato questi punti: “La riforma della concorrenza tocca i servizi pubblici locali, inclusi i taxi, e le concessioni di beni e servizi, comprese le concessioni balneari“. Ora “c’è bisogno di un sostegno convinto all’azione dell’esecutivo, non di un sostegno a proteste non autorizzate, e talvolta violente, contro la maggioranza di governo”, ha detto Draghi. Ora si è deciso di dare il via libera al ddl Concorrenza, ma per riuscirci bisogna togliere di mezzo quegli elementi che risultano essere ancora divisivi, in particolar modo le misure sui taxi. La mossa del Premier avrebbe il fine di blindare una delle riforme legate a doppio filo con il Pnrr.
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Vittoria dei tassisti e di Italexit sulle liberalizzazioni
Fatto sta che proprio grazie alla pressione degli scioperi e delle proteste dei tassisti e dell’interessamento, nonché dell’intervento di forze politiche come Italexit per l’Italia, capitanata da Gianluigi Paragone, durante la riunione dell’ormai ex maggioranza, è stata stabilita l’approvazione rapida del testo con lo stralcio del famigerato articolo 10. I tassisti possono dunque esultare, perché la norma che affronta il tema della liberalizzazione del settore dei taxi verrà cancellata.
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