x

x

Vai al contenuto

“Come mai parla sempre di Uber?”. I tassisti asfaltano la Lucarelli che li accusa: “Peggiore categoria”

Pubblicato il 04/08/2022 11:02

Selvaggia Lucarelli è di nuovo finita al centro del ciclone. Stavolta per aver definito, senza mezzi termini, i tassisti la “peggiore categoria”, scatenando una guerra con gli autisti delle auto bianche. Tutto nasce da un video-“denuncia” dell’opinionista e giudice di “Ballando con le stelle” che ha filmato quanto le è accaduto prendendo un taxi dal Duomo, a Milano, per tornare a casa. Quando ha tirato fuori il bancomat per pagare, il tassista le ha detto che il pos era scarico. A quel punto lei inizia a filmare la conversazione col cellulare. E anche su questo ci sarebbe da ridire… La giornalista gli ricorda che è obbligato ad avere il pos, e che lei non è obbligata ad avere i contanti. Alla fine l’uomo tira fuori il pos e lei, forte del fatto che stava filmando e sapendo che poi avrebbe divulgato il video suo social, si lascia andare alla morale: “Tutto questo giochino per cosa? Per non pagare le tasse?”. Ma non è finita qui, perché pronta è arrivata la risposta della “peggiore categoria”. (Continua a leggere dopo la foto)

La clip, subito diventata virale, ha causato la reazione di Tam, il sindacato tassisti artigiani milanesi che ha voluto replicare all’autrice e conduttrice. “Gentilissima Selvaggia Lucarelli, ho appena finito di visionare il video del tassista milanese che non voleva accettare il pagamento tramite Pos della corsa. Volevo informarla che la sua segnalazione è stata girata direttamente ai componenti della preposta commissione del comune di Milano, che prenderanno il giusto provvedimento disciplinare a carico di questo collega. Come presidente dell’associazione Tam mi scuso per l’inconveniente e le assicuro che da tempo stiamo sensibilizzando i colleghi al corretto utilizzo dei pagamenti elettronici, peraltro come sottolineato nel video diventato obbligatorio anche sulle autopubbliche”, si legge in una nota pubblicata a firma Claudio Severgnini. (Continua a leggere dopo la foto)

“Accettiamo la critica e ne facciamo ammenda, ma non accettiamo di essere censurati tutti e passare tutti per evasori. Lei spesso utilizza Uber, che cita ogni volta chissà come mai, e utilizza anche i taxi, direi ogni giorno o più volte al giorno come ha ricordato altre volte. Molte volte l’abbiamo notata con il telefonino in mano in stazione o presso gli aeroporti milanesi, pronta ad immortalare le malefatte di turno del tassista. Peccato – ha proseguito il presidente dell’associazione – che non sempre, anzi quasi mai, le riesca lo scoop, come è accaduto ieri, perché il più delle volte la corsa in taxi è attinente alle sue richieste con pagamento con carta elettronica e in questo caso ovviamente il video non fa notizia”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Visto che a lei piacciono i dati e visto che lei usa impropriamente il plurale quando invece è alle prese con un singolo operatore le diamo noi un po’ di dati – ha continuato Severgnini -. Durante l’ultimo aggiornamento tariffario datato 28/3/2022 la regione Lombardia per accertare il corretto uso del Pos a bordo dei taxi del bacino di utenza milanese, ha controllato tramite l’utilizzo di 200 ‘mystery client’ la corretta disponibilità e funzionalità di tale strumento”. È lo stesso presidente del sindacato a fornire i dettagli: “Il risultato è stato un corretto utilizzo per il 98,30% dei casi, con il 100% della corretta applicazione della tariffa. Come vede i tassisti non sono tutti uguali, quindi è tendenziosa l’affermazione «tutte le volte che salgo sul taxi capita»”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Se fosse così lei ad oggi avrebbe postato centinaia di video a riguardo, visto come è così accanita a cercare il ‘corpo del reato’ sui taxi. Questa volta ha trovato il collega che si è comportato in maniera scorretta, e ancora ci scusiamo, ma non le permettiamo di chiudere il suo video dicendo «siete la peggiore categoria del mondo». È – ha concluso l’esponente di Tam – irrispettoso, scorretto e inadeguato verso chi lavora rispettando le regole”.

Ti potrebbe interessare anche: Aveva ragione Montagnier: l’ultimo studio che conferma le tesi del premio Nobel sull’immunità. È terremoto