Il Primo ministro del Niger Ali Mahaman Lamine Zeine ha rilasciato una lunga e significativa intervista a Repubblica. E’ la prima volta che il massimo rappresentante del Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria, l’organo che si è insediato dopo il Colpo di Stato che il 26 luglio ha deposto l’ex premier Bazoum, parla con un media occidentale. E ciò che dice apre a scenari che non sarà semplice gestire. Perché fra le domande poste a Lamine Zeine, spicca quella riguardante la gestione dei migranti. L’attuale governo, infatti, ha abolito la legge in vigore dal 2015 sul traffico illegale di migranti. “Questa legge aveva trasformato il nostro Paese in un gendarme di guardia a un confine artificiale con l’Europa”, ha spiegato il Primo Ministro. “Il Niger è stato così trasformato in una sorta di “hub” per i migranti ed è stata criminalizzata qualsiasi attività di trasporto di passeggeri che coinvolgesse i migranti”. (continua dopo la foto)
“Molti giovani nigerini che si guadagnano da vivere con questa attività di trasporto”, ha proseguito il Primo Ministro, “si sono ritrovati da un giorno all’altro a essere considerati dei criminali… Gli abitanti del Sahel per loro natura non conoscono i confini e la libertà di movimento è sacra qui nel Sahel. Tutta la storia dell’umanità è fatta di migrazioni e non abbiamo intenzione di porre barriere sul nostro territorio”. In parole semplici, il Niger è destinato a diventare un porto franco per i migranti in partenza verso l’Europa, e verso l’Italia in particolare. Questo apre un fronte difficile da affrontare per il nostro governo. Presumibilmente, ci aspetta un’estate caldissima in tema sbarchi. Anche se Lamine Zeine ha speso parole molto positive sull’operato di Giorgia Meloni in tema di cooperazione con i Paesi africani. “Voglio rigraziare il vostro Presidente del Consiglio”, ha detto il Primo Ministro, “che fin da quando era all’opposizione si è battuta per la democratizzazione delle relazioni franco-africane”. (continua dopo la foto)
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“Giorgia Meloni”, ha proseguito Lamine Zeine, “ha denunciato il Franco CFA che la Francia ha imposto ai cosiddetti Paesi francofoni dell’Africa. Si tratta di una valuta che ostacola in modo inaccettabile il commercio fra l’Africa e il resto del mondo”. Il Primo Ministro ha anche spiegato che il governo precedente aveva imposto un clima illiberale e dittatoriale. E ha spiegato l’uscita del suo Paese dalla Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale, causata dalle durissime sanzioni imposte al governo “golpista”. Infine, Lamine Zeine ha chiarito che il suo Paese gestirà autonomamente i rapporti con la Russia. “Non spetta ad altri dirci con chi dovremmo o non dovremmo stare”, ha detto. “I Paesi cooperano liberamente fra loro, secondo i loro interessi. L’Europa non ha forse rapporti con la Russia?”.
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