Durante una diretta su Radio Radio, Paolo Bianchini, Presidente di Mio Italia, ha fatto un vero e proprio “show” con l’intento di sbugiardare le prese in giro del Governo. L’ultima di queste è proprio la lotta al contante, che si fa sempre più serrata tra i banchi del Potere.
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La guerra al contante
La sistematica distruzione del contante, con il conseguente avanzamento del denaro digitale, sembra essere il chiodo fisso della politica europea ed italiana. Ogni piccolo passo in avanti (o indietro a seconda del punto di vista) è stato attuato attraverso un decreto. Il Governo del Conte bis, tra gli altri, si è distinto per l’introduzione del programma Cashback e della Lotteria degli scontrini. Provvedimenti il cui scopo dichiarato era combattere il terribile male dell’evasione fiscale.
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La multa per il Pos
Ma anche il Governo Draghi, ovviamente, non è stato da meno. Un nuovo passo verso l’obiettivo è stato compiuto attraverso il decreto legge 30 aprile n. 36, con il quale Draghi ha anticipato al prossimo 30 giugno l’entrata a regime del sistema sanzionatorio per gli esercenti che rifiutano il pagamento tramite Pos. Cosa implica? Non essere in possesso del dispositivo elettronico che consente di utilizzare carte di credito e bancomat costerà ai gestori una multa di 30 euro, a cui va sommato il 4% del valore complessivo della transazione.
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Un provvedimento di matrice europea
Questo provvedimento, però, non è tutta farina del sacco italico. L’origine della norma, in realtà, arriva da proprio Bruxelles, la cui attenzione sulla riduzione del contante e sulla promozione dei pagamenti digitali è altissima. Nondimeno, essa figura tra le condizioni chiave per lo sblocco dei fondi del Pnrr. Per il Governo, infatti, era fondamentale agire entro il 1° semestre 2022, come indicato nella Milestone M1C1 -103 del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma cosa si cela dietro a quest’ultima mossa? Secondo Bianchini, una vera e propria presa in giro.
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Bianchini show
Durante la diretta, il Presidente di Mio Italia ha portato all’attenzione degli ascoltatori un esempio pratico del “cavallo di Troia” dei pagamenti digitali, attaccando anche il sistema di premialità dell’Agenzia delle Entrate e molto altro. Ecco il video:
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