La manifestazione contro il licenziamento di 66 lavoratori della Tnt-Fedex di Peschiera Borromeo si è conclusa con 5 feriti trasportati negli ospedali di San Donato e Melegnano. Gli operai manifestavano stando seduti davanti ai cancelli dello stabilimento. Dopo qualche ora il sit-in è stato interrotto dall’intervento della polizia in assetto antisommossa.
Il sindacato Si Cobas, che ha organizzato la protesta, denuncia: “Ancora repressione, cariche e manganellate della polizia contro lo sciopero dei lavoratori alla Tnt-Fedex di Peschiera. Lo sciopero è l’ennesima iniziativa di lotta in risposta alla disdetta unilaterale da parte dei padroni di un accordo che prevedeva la stabilizzazione di 66 operai che sono stati utilizzati e spremuti come limoni, con un salario da fame, durante tutto il periodo del Lockdown, e grazie ai quali è stata possibile la fornitura di beni di prima necessità”.
Ma c’è di più. I 66 lavoratori non si aspettavano affatto che sarebbero stati licenziati, anzi.
I facchini, come ha riferito uno di loro a “Milano Today”, “erano tutti assunti a tempo indeterminato attraverso un’agenzia interinale”. Tnt il 6 marzo si era impegnata ad assumere senza la mediazione dell’agenzia i 66 dipendenti. Testimone dell’impegno preso dall’azienda, una mail inviata ai rappresentanti sindacali contenente la ista di coloro i quali sarebbero stati assunti. L’unica comunicazione ricevuta, risalente al 3 maggio, è quella inviata dall’agenzia che invitava i lavoratori a non presentarsi più sul luogo di lavoro.
”Facciamo appello a tutte le realtà aderenti al ‘Patto d’azione per un fronte unico di classeì ad attivarsi quanto prima per mettere in campo forme di solidarietà attiva con la lotta che i lavoratori Tnt-FEDEX stanno mettendo in campo a Milano e in tutta Italia – chiedono dal sindacato meneghino – contro l’arroganza della multimedialità americana, la cui linea di condotta arbitraria e antisindacale è analoga a quella a cui abbiamo assistito in Fca e, proprio in queste ore, in Ilva-Mittal. La crisi – concludono in una nota – la paghino i padroni”.