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“Spingevano vaccini e mascherine”. Ecco chi erano davvero i medici che “propagandavano” Big Pharma

Pubblicato il 10/01/2023 14:26 - Aggiornato il 19/01/2023 10:20

Tutti dottori, tutti ferventi sostenitori del dio vaccino e tutti pronti a battere forsennatamente sulle loro tastiere per diffondere sui social il verbo di Big Pharma. Peccato però che non esistevano. Non erano persone reali. Come racconta Scenari Economici riprendendo l’inchiesta choc del San Francisco Standard, si è scoperto un bel giro di falsi dottori su Twitter che erano tutti molto vicini alla comunità LGBTQ e che, tutti, consigliavano la vaccinazione contro il Covid-19 e l’uso assiduo di mascherina affermando che la mancanza di precauzioni aveva portato alla morte di loro cari. Nell’articolo del San Francisco Standard si legge: “Il mese scorso, il dottor Robert Honeyman ha perso la sorella a causa del Covid. Ne hanno scritto su Twitter, ricevendo decine di condoglianze, oltre 4.000 retweet e 43.000 like. Esattamente un mese dopo, il 12 dicembre, Honeyman ha scritto che un’altra tragedia si era abbattuta sulla loro famiglia”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Sono triste di annunciare che mio marito è entrato in coma dopo essere stato ricoverato in ospedale con il Covid. Il medico non sa se ne uscirà”, hanno twittato. “Quest’anno è stato il più duro della mia vita per aver perso mia sorella a causa di questo virus. È la prima volta in vita mia che non vedo la luce alla fine del tunnel”. Anche in questo caso sono arrivate le condoglianze e gli auguri. Ma c’era un problema: Honeyman non era reale. Era, in realtà, una foto di stock descritta su DepositPhotos, un sito di immagini royalty-free, come “Sorridente felice, affascinante uomo latino all’esterno – ritratto in testa”. Anche il loro presunto marito in coma, il dottor Patrick C. Honeyman, era falso. La sua foto su Twitter era stata rubata a un professionista delle assicurazioni di Wayne, Indiana. (Continua a leggere dopo la foto)

Si legge ancora: “I due falsi medici, i cui account esortavano alla massima cautela nei confronti di Covid-19, facevano parte di una rete di almeno quattro account falsi che vantavano i loro legami con la comunità LGBTQ+, sostenevano a gran voce l’uso di maschere e l’allontanamento dai social e criticavano coloro che a loro avviso non prendevano sul serio la pandemia. I falsi medici sono stati scoperti da Joshua Gutterman Tranen, uno che si definisce “scrittore gay” che sta conseguendo un master in Belle Arti al Bennington College. Ha visto il tweet di Robert Honeyman sul marito in coma, ha notato che anche le persone che seguiva li seguivano e ha pensato che potessero far parte della comunità accademica LGBTQ+. Invece…”. (Continua a leggere dopo la foto)

Dopo 10 minuti di ricerche su Google, Gutterman Tranen ha concluso che la foto di Robert Honeyman era un’immagine di repertorio e che la loro biografia non era credibile. Si trattava di accademici medici senza nessuna citazione in nessuna rivista o sito di università. The Standard ha analizzato la foto del dottor Robert Honeyman su Twitter attraverso una ricerca di immagini inversa su Google e ha scoperto che si trattava di una foto di repertorio ampiamente disponibile. Twitter è stato molto utilizzato per informarsi durante il covid-19 e molti sono diventati autorevoli influencer. Però qualcuno ne ha approfittato per esercitare un’influenza, evidentemente, impropria”. Chissà chi c’era dietro… Vanno menzionati anche il finto dottor Gerold Fischer e un quarto account, quello del dottor Steve “Ste” Ville, un “orgoglioso indossatore di maschere”.

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