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“Aumento choc di morti tra i bambini”. In Europa è allarme rosso: i dati che non riescono più a nascondere

Pubblicato il 29/12/2022 09:12

L’Istituto Nazionale di Statistica (INE) della Spagna ha pubblicato il rapporto sui decessi indicando la causa di Morte con i dati definitivi per il 2021 e i dati provvisori per la prima metà del 2022. Un rapporto in cui colpisce che i minori tra 1 e 14 anni abbiano hanno aumentato la loro mortalità dell’11,2% quando nelle altre fasce di età la percentuale dei decessi è ridotta o offre una percentuale vicina allo zero. Nel 2021 i minori deceduti sono passati da 516 a 574, una variabilità che le associazioni pediatriche interpellate da Vozpópuli non sanno a cosa attribuire. L’INE indica che un bambino su tre di questa età muore per qualche tipo di tumore (32,2% del totale), seguito da cause esterne (23,2%). Questo stesso rapporto riflette che i minori che hanno sofferto di cancro sono aumentati del 10,8% rispetto all’anno precedente, nel 2020. Nel 2022 il dato è peggiorato ulteriormente, poiché il rapporto INE indica che c’è stato ancora una volta un aumento rispetto al 2021, che già mostrava un incremento preoccupante. (Continua a leggere dopo la foto)

Il dato, in Spagna così come in altre parti del mondo che hanno segnalato il pericoloso aumento di morti tra i giovani, è per ora provvisorio e si riferisce solo alla prima metà dell’anno, ma riflette una crescita della mortalità del 16,8%. Inoltre, l’istituto afferma che questa è la fascia di età in cui la percentuale di decessi è aumentata di più. I tumori sono stati la principale causa di morte nella fascia di età compresa tra uno e 14 anni, anche se sono diminuiti del 7,0% rispetto alla prima metà del 2021. Nel 2021, infatti, il numero medio dei decessi è diminuito dell’8,7%, cosa riconducibile a una minore incidenza del coronavirus nell’ultimo anno: 39.444 persone sono morte per questa malattia, il 34,6% in meno rispetto al 2020, sebbene questi decessi siano classificati come “morti per virus identificato da COVID-19”. Ciò implica che queste persone hanno perso la vita con un test positivo al coronavirus, ma non che la morte sia stata causata dall’azione diretta del virus. (Continua a leggere dopo la foto)

Con questa categoria l’istituto evita di esporsi attribuendo al Covid più vittime di quelle reali e, allo stesso tempo – denuncia Vozpópuli – minimizzando l’importanza che aveva. Nonostante ciò, l’INE di Spagna distingue le comorbidità e indica che il 57,5% di coloro che sono morti a causa del virus covid-19 identificato lo hanno fatto a causa di insufficienza respiratoria, mentre il 29,9% lo ha fatto con polmonite. Anche altre malattie hanno avuto il loro ruolo nell’aumentare queste cifre: malattie ipertensive (10,9%), insufficienza renale (10,1%). (Continua a leggere dopo la foto)

In media, il rapporto della Spagna indica che in ogni defunto ci sono in media 3,6 malattie che ne hanno condizionato la morte e indica che ci sono alcuni casi di comorbilità (2.732 decessi) in cui la principale causa diretta di morte è stata il cancro ai bronchi e ai polmoni (217 morti), cardiopatie ischemiche (199) e malattie cerebrovascolari (150). Senza un test, sebbene con sintomi, il rapporto indica che ci sono 1.086 morti con un virus sospetto. La demenza (75 decessi), il cancro ai bronchi e ai polmoni (73) e l’insufficienza cardiaca (67) appaiono qui come malattie legate alla morte.

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