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Silvi, il borgo abbandonato al suo destino: assediato da duemila tir al giorno, con i residenti terrorizzati

Pubblicato il 13/01/2020 12:17 - Aggiornato il 13/01/2020 15:22

L’incubo di un traffico deviato, delle auto incolonnate, degli automobilisti in tilt e dai tir che sfrecciano uno dopo l’altro, come fosse un’invasione. Succede a Silvi, in provincia di Teramo, Abruzzo. Dove i residenti si trovano ostaggio di uno Stato che ha deviato da metà dicembre il flusso dell’autostrada A14, dopo che il Tribunale di Avellino aveva deciso di vietare il passaggio di mezzi pesanti sul viadotto Cerrano, temendo che potesse verificarsi una tragedia simile a quella del Ponte Morandi di Genova viste le precarie condizioni.

Un vero e proprio calvario, quello degli abitanti della zona, raccontato da Repubblica. Il lunedì traffico in tilt a salire, il mercoledì pienone in entrambe le direzioni, il venerdì un incubo in direzione sud. La calma arriva soltanto nel weekend, grazie al blocco dei tir. Un vortice di smog, colpi di pistone, rumori. E il traffico bloccato: nelle prime giornate dopo la Befana, la media di percorrenza della tratta era di cinque chilometri l’ora. E la paura: quella dei residenti che vedono sfrecciare i mezzi e temono di essere travolti.

Il sindaco Andrea Scordella, leghista, ha detto di vivere “una situazione critica”. Un guaio che parte da lontano, da quel 2013 in cui a Monteforte Irpino un pullman senza freni sfondò le barriere e precipitando causò la morte di 40 persone. Un’inchiesta che aveva portato alla luce i problemi di manutenzione, su tutti di corrosione degli ancoraggi, con Aspi costretta a correre ai riparti sostituendo le barriere in tutta Italia con i cosiddetti “tirafondi”, chiodi che immobilizzano le barriere sul ciglio dei viadotti giudicati dai periti non idonei e potenzialmente pericolosi.

La Procura di Avellino, che indagava sulla strage, ha così finito per sequestrare le barriere sui viadotti prima della A16 e poi della A14 nel tratto abruzzese e marchigiano. Per ridurre velocità e rischi, la procura ha esteso il sequestro all’intera corsia laterale, dimezzando di fatto la portata della A14 che in quell’area era già a due corsie. E così da due mesi abruzzesi e marchigiani postano immagini di code infinite, anche perché nel frattempo è stato disposta anche l’uscita obbligatoria per i mezzi pesanti a Pescara Nord e a Pineto, deviando il traffico sulla statale 16 che squarta in due Silvi Marina.

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