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Sergio Bramini, l’imprenditore “fallito per colpa dello Stato” che ora dichiara guerra al Csm

Pubblicato il 03/07/2020 17:52

Un imprenditore che ha perso praticamente tutto, compresa la sua azienda. E il cui caso, però, ha fatto e continuerà a far discutere parecchio. Perché la realtà intorno alle disavventure di Sergio Bramini, monzese e a capo di un’azienda di smaltimento e raccolta dei rifiuti, è ancora tutt’altro che certa. A riportare il caso all’attenzione dei media è stato in queste ore un servizio delle Iene: in un servizio filmato da Alessandro Di Giuseppe, si ricostruiscono le vicende di Bramini, al quale nessuno è andato incontro per evitare il fallimento nonostante l’uomo fosse creditore di oltre 4 milioni di euro nei confronti dello Stato.

Sergio Bramini, l'imprenditore "fallito per colpa dello Stato" che ora dichiara guerra al Csm

L’azienda di Bramini aveva infatti iniziato ad accusare problemi nei primi anni 2000, quando le amministrazioni per le quali lavorava avevano iniziato a tardare nei pagamenti. Soldi che, in alcuni casi, non erano mai arrivati. Così l’imprenditore si era trovato di colpo in difficoltà crescenti, fino a trovarsi costretto a dichiarare fallimento e perdere la casa che aveva ipotecato. Il tutto nonostante oltre 4 milioni di euro che gli enti pubblici non gli avevano mai versato. Una ricostruzione, quella de Le Iene, che però il Consiglio Superiore della Magistratura ha in parte smentito.

Sergio Bramini, l'imprenditore "fallito per colpa dello Stato" che ora dichiara guerra al Csm

:Il Csm ha infatti ritenuto la ricostruzione fatta da Le Iene “distorta e faziosa”, accusando il programma di aver “turbato il regolare svolgimento della funzione giudiziaria” e di aver “denigrato, offeso e diffamato” il giudice di Monza Simone Romito, che aveva firmato il provvedimento di sgombero della casa di Bramini. Ma l’autore del servizio, pur chiedendo scusa per il trattamento irruento nei confronti del magistrato, ha confermato la sua versione dei fatti: l’uomo aveva emesso, nell’anno del fallimento, fatture per 4.233.252, 93 euro, mentre, raccontava, aveva un passivo di 3.841.505, 66.

Sergio Bramini, l'imprenditore "fallito per colpa dello Stato" che ora dichiara guerra al Csm

Ma la battaglia è soltanto all’inizio: l’avvocato Biagio Riccio ha comunicato infatti di aver ricevuto mandato da Bramini di ottenere l’incartamento che lo riguarda, determinato a ristabilire la verità innanzi al Csm e smentire i magistrati che affermano non fosse creditore dello Stato. Il legale si dice pronto ad andare sino alla Corte Europea per far valere i diritti del suo assistito, che continua a sostenere la sua versione: quella di un imprenditore costretto a dichiarare fallimento a causa del mancato rispetto degli impegni da parte delle amministrazioni pubbliche, nel silenzio di tutti.

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