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“Segnalare ogni evento avverso”. L’amministrazione sanitaria corre ai ripari, ma forse è troppo tardi

Pubblicato il 29/07/2022 19:39

Viviamo in tempi strani. La sorveglianza sulle nostre vite è diventata assolutamente totale ed intrusiva. Siamo scrutati e passati al setaccio praticamente ogni ambito, eppure, in un simile contesto, l’unico aspetto su cui il Sistema non sorveglia a dovere, o non sorveglia affatto, è quello delle reazioni avverse ai vaccini. In Italia, infatti, stando agli ultimi dati ufficiali finalmente rilasciati dall’Aifa, si parla di appena 18 eventi gravi ogni 100.000 dosi. Si tratta di un dato di gran lunga inferiore a quello registrato in Germania o negli Usa. Qualcosa non torna. Il motivo principale di questa palese sottostima è il farraginoso meccanismo della cosiddetta sorveglianza “passiva” utilizzata nel nostro Paese. In Germania, invece, il ministero della Sanità ha dimostrato di voler fare sul serio, invitando tutti i cittadini a denunciare le reazioni avverse attraverso un apposito link inoltrato via mail. Noi siamo ben lontani da simili “virtuosismi” ma, se non altro, lo scorso 20 giugno è entrato a regime un nuovo sistema di segnalazione.
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“Vaccino” ed “effetti avversi”. Per Aifa è un tabù

L’Aifa, in una pagine del suo sito, lo descriveva con queste testuali parole: «Il 20 giugno 2022 entrerà in funzione la nuova Rete Nazionale di Farmacovigilanza (Rnf), che è il sistema con cui in Italia sono raccolte, gestite e analizzate le segnalazioni di sospette reazioni avverse a farmaci (Adr). La nuova Rnf sarà caratterizzata da funzioni avanzate per la gestione e l’analisi delle segnalazioni di sospette reazioni avverse in modo da garantire una sempre più accurata valutazione del profilo di sicurezza dei medicinali». Per trovare il minimo accenno alle reazioni avverse anche dei vaccini, è necessario aprire u n’altra pagina, sempre di Aifa, sulla medesima iniziativa. Certo, anche il vaccino è un farmaco, ma reticenza dell’Agenzia anche solo nel nominare il sacro siero o addirittura a collegarlo, sia pure indirettamente, al concetto di “reazione avversa”, fa un po’ specie.
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Le Ulss prendono iniziativa sulla farmacovigilanza

Come racconta La Verità, dove non arriva il ministero, a quanto pare, arrivano le Ulss. Nel caso specifico si tratta di una mail inviata il 27 di luglio dalla Ulss 6 del Veneto a tutti i dipendenti, avente ad oggetto «Subject: segnalazione di sospetta reazione avversa a farmaci – segnalazione online – video-tutorial». Nel corpo della mail, a differenza dell’asettico comunicato emanato dall’Aifa, si legge a chiare lettere la parola “vaccino”. Ecco il tenore letterale del messaggio: «Dal 20 giugno 2022 è entrata in funzione la nuova Rete Nazionale di farmacovigilanza (Rnf), che è il sistema con cui sono raccolte, gestite e analizzate le segnalazioni di sospette reazioni avverse a farmaci. La nuova modalità di segnalazione online ha sostituito il portale “Vigifarmaco” non più attivo. Si ricorda l’importanza di segnalare tutte le sospette reazioni avverse da farmaci e vaccini; questo rappresenta un obbligo per tutti gli operatori sanitari. Per facilitare la segnalazione è stato predisposto il seguente video-tutorial (CLICCA QUI) della durata di circa 10 minuti».
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Il tutorial che spiega come segnalare gli effetti avversi

Ebbene, anche nel tutorial la parolina tabù è espressamente menzionata al minuto 5.19, dove la voce fuori campo raccomanda: «Ricordiamo che è importante inserire il numero del lotto per vaccini e farmaci biologici». Sebbene anche questo metodo non si possa reputare un format di «vigilanza attiva», visto che le segnalazioni sono comunque rimesse all’iniziativa dei sanitari, c’è da dire comunque che si tratta di un piccolo passo in avanti. Nella mail accompagnatoria, infatti, si ricorda l’importanza di segnalare tutte le sospette reazioni avverse da farmaci e vaccini in quanto «questo rappresenta un obbligo per tutti gli operatori sanitari». Ma c’è di più: il programma di segnalazione reperibile al link di cui sopra può essere usufruito anche dai comuni cittadini. Dunque, chiunque ne abbia necessità, può guardarsi il breve e chiaro tutorial e poi procedere all’eventuale segnalazione.
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Un piccolo passo avanti nella farmacovigilanza

Sebbene si tratti di un provvedimento tardivo, di cui il Paese sicuramente necessitava da molto tempo, quello della Ulss di Padova può di certo rappresentare l’inizio di un approccio più sensato rispetto ad un tema delicato come quello degli effetti avversi provocati dai vaccini anti-Covid. Del resto, si tratta di un’operazione prettamente scientifica: osservare e, appunto, “vigilare”. In un’epoca dedita al sommo culto della “Scienza”, in cui impera la sola fede “scientifica” garantita da una selezionata casta di sacerdoti (gli “scienziati”), l’applicazione di una metodologia del genere sembra veramente il minimo sindacale. D’altro lato, come possono continuare a chiederci di fidarci della scienza se la scienza stessa lavora in modo antiscientifico?

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