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Sanzionare e tappare la bocca: alla fine i Verdi sono Rosso Soviet

Pubblicato il 24/07/2023 10:51 - Aggiornato il 24/07/2023 13:17

Di Gianluigi Paragone – <Perché nessuno di voi ha previsto questa crisi?>. Bastò una semplice domanda a far crollare tutto. La rivolse niente meno che l’allora Regina d’Inghilterra nel febbraio del 2008 durante una visita alla prestigiosa London School Of Economics. 

Era successo che sull’onda della crisi finanziaria americana cominciata l’anno precedente, anche in Inghilterra i cittadini si precipitarono agli sportelli bancari per ritirare una liquidità di cui le banche non disponevano. Accadde appunto anche nella terra della Perfida Albione, con conseguenze pesanti in termini di salvataggi e nazionalizzazioni. <Perché nessuno di voi ha previsto questa crisi?>, punzecchiò Elisabetta II. Una domanda a loro che le domande, in quella sede accademica, erano soliti porle; a loro che tengono lezioni e predicozzi mostrando grafici e numeri, proiezioni e analisi. Avrebbe potuto farne altre, per esempio: perché la Lehman Brothers quando fallì era fresca di valutazioni con tripla A da parte di importanti agenzie di rating? Ne fece una sola e tanto bastò per provocare il gelo in platea.
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E arriviamo al punto di oggi. La vicenda della Regina d’Inghilterra che mise a nudo gli esperti con una domanda “irriverente” mi viene in mente in queste caldissime giornate di luglio in coincidenza con il dibattito sul cambiamento climatico e soprattutto con le pericolose uscite di alcuni ambientalisti. Due su tutti. Il primo è Luca Mercalli, che sul Fatto Quotidiano propone di sanzionare i giornalisti negazionisti che non seguono i dati, le fonti, gli accademici, i dotti. Il secondo è invece il segretario dei Verdi, Angelo Bonelli, che ha proposto il reato di “negazionismo climatico”.

<I negazionisti fanno piu’ male della grandine e del caldo messi insieme>, ha detto. A voler essere “bonelliani” dovremmo far notare che il primo negazionista è proprio lui, il quale non ritenendo né la grandine né il caldo così importanti deve sommarli per ottenere il totale di una questione che è attiene al libero pensiero, talmente libero appunto che può ardire analisi non mainstream. Ma noi non siamo così “bonelliani” da vietare a un Bonelli di dire fesserie. Perché a differenza dei Verdi non siamo Rossi bolscevichi.

Il problema però non è Bonelli che parla, ma tutti coloro che stanno accarezzando l’idea di poter limitare il diritto di parola a coloro che pongono dei dubbi, cercano di rompere l’idea di poter fare domande, domande come quella di Elisabetta II ai dotti accademici, che se non fosse stata la regina d’Inghilterra sarebbe stata etichettata come populista e persino ignorante. Ma come si permette di fare domande del genere a un platea di accademici? Non lo sa che siamo in piena emergenza finanziaria? Ieri la finanza, oggi la salute, il clima, il pianeta…

Mi fa ridere che la classe politica parli di interventi draconiani perché la situazione è al limite dell’irrimediabile e, in queste giornate di “emergenza” caldo rovente, e poi debba entrare in Senato obbligatoriamente in giacca e cravatta per rispetto verso le Istituzioni, le quali ripagano tanto rispetto alzando l’aria condizionata. Vogliono tutti riparare i danni commessi dall’uomo verso la Terra ma non sanno nemmeno fare rispettare il buon senso: vi sembra normale entrare in un negozio di grandi dimensioni o in un centro commerciale e rimpiangere di non avere il maglione? Vi sembra normale andare a fare la spesa e diventare pinguini dopo venti minuti? Vi sembra normale viaggiare sui treni e aerei e non avere un giubbino leggero e una sciarpetta per proteggere la gola? A me no, ma forse siamo troppo negazionisti se poniamo delle domande così semplice, quasi da regina…