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Salvini all’angolo, nella Lega è già partita la caccia al suo successore. E Maroni fa il primo nome di peso

Pubblicato il 30/09/2022 09:22

Nonostante il successo della coalizione di centrodestra alle elezioni, dalle parti della Lega le bottiglie di spumante sono rimaste rigorosamente in frigo. Lasciando il posto, piuttosto, a una vera e propria resa dei conti con il segretario Matteo Salvini sul banco degli imputati, costretto a difendersi da chi, parecchi, vorrebbe vederlo fare un passo indietro. A conferma dell’aria che si respira nel Carroccio, in queste ore è esplosa anche la granda Letizia Moratti: l’ex ministra ha fatto sapere di puntare alla carica di governatore della Lombardia ricoperta attualmente da Attilio Fontana, il diretto interessato ha negato qualsiasi tipo di accordo in merito a una sua ipotetica successione.

Un tutti contro tutti in cui Salvini ha capito di non potersi fidare quasi più di nessuno. Come rivelato da La Stampa, il leader della Lega avrebbe riunito nelle scorse ore i suoi fedelissimi al teatro Umberto di Roma, a pochi passi da piazza San Silvestro. Obbligando tutti, però, a lasciare il telefonino all’ingresso, impedendo così qualsiasi contatto con l’esterno. Un meeting dal quale l’unica notizia lasciata trapelare ufficialmente è l’intenzione, condivisa da tutti, di voler riportare a tutti i costi Salvini al Viminale, dopo l’esperienza nel governo giallo-verde.

Una battaglia difficile, quella per il ministero degli Interni, visto che la futura premier Giorgia Meloni non sembra affatto disposta a cedere e regalare a Salvini il tanto agognato bis. Il braccio di ferro durerà ancora qualche giorno, poi il Capitano dovrà decidere se cedere o farne una questione di principio, a costo di minare sul nascere la stabilità dell’esecutivo. Nel frattempo, le fronde interne si fanno sempre più minacciose. Lo staff di Salvini ha diffuso una foto del segretario del Carroccio al fianco di Giancarlo Giorgetti, tentando così di smentire le voci sulle forti tensioni tra i due di questi giorni. Il vero pericolo, però, viene da nord.

L’ex ministro Roberto Maroni ha già alzato la voce: “È partita una richiesta da quasi tutte le sezioni per un congresso straordinario, con l’obiettivo di eleggere un nuovo candidato dopo Salvini. Il mio nome? Luca Zaia”. Il diretto interessato ha negato ogni ambizione. Ma la partita, all’interno del Carroccio, è apertissima. E Salvini, col passare dei giorni, inizia ad assomigliare sempre più a un pugile costretto all’angolo.

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