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Reintegro sanitari, il ministro gioca a scarica barile: “Ecco chi dovrà decidere”. Una parziale retromarcia

Pubblicato il 03/11/2022 16:23

Dopo la decisione del governo di reintegrare i medici no vax, liberi così di tornare a svolgere la propria professione, si è aperto un fronte tra lo stesso esecutivo guidato da Giorgia Meloni e una serie di Regioni che hanno deciso di alzare un muro. Emilia-Romagna, Lazio, Campania e Puglia hanno infatti deciso di adottare una linea completamente diversa, continuando a puntare il dito contro quei professionisti che avevano deciso di rivendicare il proprio diritto di scelta e non effettuare la somministrazione dei farmaci anti-Covid. Il presidente Vincenzo De Luca ha inviato una direttiva ai direttori generali delle aziende ospedaliere “per mettere in campo tutte le azioni dirette a contrastare anche ipotesi di contagio, evitando il contatto diretto del personale non vaccinato con i pazienti”. (Continua a leggere dopo la foto)

Una posizione non lontana da quella dell’Emilia-Romagna, che come raccontato da Open vuole escluderli dai reparti occupati dai pazienti a rischio. Come del resto prevede una legge regionale del 2018 aggiornata in epoca pandemica. Il Lazio vorrebbe proseguire sulla stessa linea. Mentre la Puglia è già diventata protagonista di uno scontro diretto con l’esecutivo. (Continua a leggere dopo la foto)

Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha annunciato che il governo impugnerà la legge pugliese che esclude i sanitari No vax dagli ospedali. Ma il governatore Michele Emiliano ha risposto in un’intervista rilasciata a La Stampa ricordando che la legge è del 2018 e quindi sono scaduti i termini per impugnabilità. (Continua a leggere dopo la foto)

A chi toccherà ora dirimere la matassa? Giovanni Migliore, presidente della Fiaso che rappresenta i manager delle aziende sanitarie, ha chiarito: “È il medico del lavoro che può esprimere l’idoneità o meno a lavorare in un determinato reparto dopo la valutazione del rischio legata a salute ed età”. Non è quindi detto che chi prestava servizio, per esempio, in una Rsa rientrerà negli stessi ranghi di prima.

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