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Recovery Fund, tanto rumore per nulla: l’Ue manda all’Italia solo 7 miliardi!

Pubblicato il 19/11/2020 15:24

I grandi annunci di Conte sono andati in fumo insieme a tutti i fantamiliardi che per mesi ci hanno “spacciato” per veri e immediati. Tutta la retorica del governo sul Recovery Fund si reggeva sulla promessa di un ingente invio di denari da parte dell’Europa per finanziare la ripartenza e tamponare l’emergenza italiana. E invece… Ricordate le cifre stratosferiche che sparava Conte? Bene, di tutti quei soldi arriverà – verosimilmente – solo una mancetta da 7,1 miliardi. L’Unione Europea, infatti, nella pagella sulla legge di bilancio inviata dal governo a Bruxelles, ha spiegato che “per il momento, poiché la presentazione dei piani di ripresa e di resilienza e la loro successiva approvazione dovrebbero avvenire nel 2021, la previsione della Commissione prevede nelle proiezioni di bilancio per il 2021 il prefinanziamento del 10% delle sovvenzioni”.

Insomma l’Europa non sembra fidarsi al buio sul fatto che il prossimo anno la gran parte delle idee che il governo giallorosso ha in mente abbiano bisogno di stanziamenti ulteriori. Del resto, l’Italia non è ancora stata in grandi di presentare lo straccio di un progetto legato al Recovery Fund. “Nel caso dell’Italia – spiega il documento firmato dall’eurocommissario Paolo Gentiloni – il prefinanziamento del 10% delle sovvenzioni dello strumento di recupero e resilienza è equivalente a 7,1 miliardi di euro”.

Ecco, è proprio Gentiloni a dircelo. Roba da mettersi le mani nei capelli. Con Conte che dovrebbe scappare il più lontano possibile per la vergogna. Ma il bello è che il nostro governo fa finta di niente, crede talmente tanto alle balle che racconta agli italiani che finisce per crederci lui stesso. E così se ne frega dei documenti reali di Bruxelles e nella legge di Bilancio ci infila progetti e programmi come se dall’Ue dovessero arrivare davvero 120 miliardi. Non hanno capito, evidentemente, che nel 2021 saranno solo 7.

Intanto, come riporta Il Tempo, si prevede che entro il 30 giugno di ciascun anno dal 2021 al 2027, il Consiglio dei ministri approvi e trasmetta alle Camere una relazione, predisposta dalla Presidenza del consiglio sulla base dei dati forniti dalla Ragioneria, nella quale sono riportati i prospetti sull’utilizzo delle risorse del Piano e sui risultati raggiunti, oltre alle eventuali misure necessarie per accelerare l’avanzamento dei progetti e per una migliore efficacia degli stessi rispetto agli obiettivi perseguiti.

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