Se vivete in Italia e volete esprimere qualche perplessità sulla narrativa mainstream che imputa all’inquinamento umano il caldo di questa estate 2023, forse fareste meglio a mordervi la lingua. Nonostante diversi scienziati abbiano infatti sottolineato come le temperature di questi giorni siano perfettamente in linea con quelle di altre annate, potrebbe presto scattare un vero e proprio bavaglio per chi proverà a contraddire le letture catastrofiste di una parte del mondo della scienza e della politica. Non ci credete? Eppure è proprio a questo che sembra puntare Angelo Bonelli, dell’Alleanza Verdi e Sinistra, che ha chiesto di introdurre il reato di negazionismo climatico: “Perché chi mistifica, specialmente se ha ruoli istituzionali, fa più danni di grandine, alluvione, caldo e siccità”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Bonelli ha addirittura annunciato una proposta di legge in merito, sottolineando come “l’Italia è diventato un hotspot climatico, con una crescente serie di eventi meteorologici estremi che hanno causato danni ingenti in tutto il Paese. Nel Veneto e in Trentino, violenti temporali con grandinate grandi come palle da tennis hanno distrutto case, auto e coltivazioni, provocando 110 feriti, mentre nel sud e nel centro, si sono raggiunte temperature record di 40 gradi. Tuttavia, per questo governo negazionista e climafreghista, il nemico su cui concentrarsi sono gli ecologisti e la transizione ecologica, continuando con la retorica degli ultrà del fanatismo ecologista”. (Continua a leggere dopo la foto)
Bonelli ha concluso il suo intervento annunciando di voler presentare “una proposta di legge che introduce il reato di negazionismo climatico. Si dovrebbe cominciare ad ammettere che il negazionismo climatico non è differente rispetto ad altri tipi di negazionismo”. Guai, insomma, a contraddire la narrativa mainstream. O ci si potrebbe ritrovare presto in guai seri. (Continua a leggere dopo la foto)
Non c’è soltanto Bonelli, tra l’altro, a invocare misure dure per chi nega l’emergenza climatica o ne sminuisce la portata. In un’intervista rilasciata a Blasting News Luca Mercalli, glaciologo e presidente della Società Meteorologica Italiana ha infatti tuonato: “Il problema è nel giornalismo che si ostina a far parlare chiunque anche su argomenti specialistici, esprimendo opinioni fuorvianti su temi che da decenni non sono più oggetto di dibattito scientifico. È come voler mettere a confronto un astrofisico e un terrapiattista, semplicemente la terra sappiamo che è sferica. Punto. Il terrapiattista non ha diritto di fare informazione, perché crea disinformazione. È un problema di deontologia professionale, non di democrazia”. In un clima del genere, il rischio che qualche forma di censura possa davvero essere introdotto è più che concreto. Come testimoniato dagli interventi di tanti utenti che, tramite social, hanno già iniziato a chiedersi: “Pronti per un veder nuovamente calpestati i nostri diritti?”.