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L’Italia s’è desta: in migliaia in piazza a Torino contro il Green Pass. ItalExit presente

Pubblicato il 23/07/2021 09:08

Dopo la Francia e la Grecia anche l’Italia si sveglia. E scoppiano le proteste a causa del decreto legge sul Green pass. A Torino, prima capitale d’Italia, in migliaia sono scesi in piazza Castello per manifestare contro la misura imposta dal governo che restringe la fruizione di numerosi servizi ai soli soggetti vaccinati. La manifestazione, che non è stata improvvisata ma è stata annunciata nei giorni scorsi sui social network, ha raccolto moltissime adesioni, segno che gli italiani si stanno svegliando. In piazza c’era anche una rappresentanza di ItalExit, in prima linea per questa battaglia di libertà e democrazia. (Continua a leggere dopo la foto)

Come racconta Il Giornale, i manifestanti hanno urlato: “Libertà, Libertà”. Sono stati scanditi anche numerosi slogan contro il Green pass e sono state riservate bordate di fischi al nome del generale Figliuolo, il supercommissario all’emergenza Covid voluto da Draghi e che ieri ha detto, dall’alto della sua divisa, di volere entro il 20 agosto l’elenco di tutti gli italiani no-vax. Siamo alle liste di proscrizione? (Continua a leggere dopo la foto)

In piazza Castello a Torino, tra i manifestanti c’era anche Italexit. “Il governo vuole l’apartheid e i commercianti non saranno complici”, ha dichiarato Roberto Mossetto, segretario della sezione torinese del partito di Gianluigi Paragone. “Ognuno dev’essere libero di scegliere”, dicono dalla piazza i manifestanti, che non si definiscono no-vax ma piuttosto free-vax. (Continua a leggere dopo la foto)

La Stampa riporta che tra quelli che hanno parlato dal palco in piazza Castello c’è anche Ugo Mattei, giurista e docente di diritto privato all’università di Torino. Durante la protesta è salito sul palco allestito in piazza anche Maurizio Giordano, avvocato torinese: “Siamo circondati da disinformazione e censura. Il Green pass è inconcepibile non solo dal punto di vista costituzionale ma anche umano. Stiamo arrivando a passi molto veloci a una dittatura”.

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