Il processo di aziendalizzazione della Sanità pubblica e i continui tagli hanno portato a derive come quella di Zingonia, in provincia di Bergamo. Una iniziativa controversa dato che rappresenta una deriva rispetto alla tradizionale vocazione universalistica del nostro Servizio sanitario nazionale. Al Policlinico San Marco di Zingonia, dunque, corrispondendo 149 euro, un paziente può “saltare la fila”, ed essere visitato immediatamente. Non occorre alcuna prenotazione. Hai i soldi? Ti visitano, altrimenti devi rassegnarti a lunghe attese che possono durare anche ore. Inutile citare la disparità economica tra chi possa permetterselo e chi invece vorrebbe solo essere visitato e curato come, in teoria, la nostra Costituzione gli garantisce all’articolo 32, che recita che la Repubblica “garantisce cure gratuite agli indigenti”. Ora, nessuno vieta le cure agli indigenti, puntualizziamo, eppure il divario tra chi può e chi non può rivolgersi a cure immediate, perché a pagamento, pare contraddire appunto il dettato costituzionale. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le reazioni e il precedente di Brescia
Un precedente che fa il paio con quello di Brescia, di cui abbiamo già trattato: lì, in una città governata dal centrosinistra è stato aperto “BresciaMed”, il primo Pronto soccorso a pagamento d’Italia. Tornando a Zingonia, qualcuno ravvede nell’iniziativa un modo per contrastare il sovraccarico di lavoro nei Pronto soccorso, ma per altri è un sistema che contribuisce ad aumentare la disparità di trattamento tra chi abbia possibilità economiche e chi no, ed è di tutta evidenza che si tratti dell’ennesima tendenza verso la medicina privata nella Sanità pubblica e dell’approccio liberista in un servizio pubblico. Ad esempio, per l’associazione Medicina democratica, ciò che sta avvenendo a Bergamo “è la dimostrazione di come la sanità privata si infili nelle pieghe dell’inefficienza pubblica“. Dunque, la “americanizzazione” e la crescita della sanità privata sembrano sempre più inevitabili. Attualmente in Italia il Servizio sanitario nazionale conta 1052 ospedali, di cui 616 pubblici e 436 privati. I presidi di Dea (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione e Pronto soccorso) sono 614, di cui 550 pubblici e solo 64 – il 10% –, per ora, controllati da privati. Si tratta, ad ogni modo, di “un servizio sperimentale”, emerge dal sito ufficiale del Gruppo San Donato, che gestisce il Policlinico e ha definito questo nuovo servizio “ambulatorio ad accesso diretto“, come leggiamo su Salutelab. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come funziona il Pronto soccorso a pagamento
Quello offerto dall’ambulatorio ad accesso diretto del Policlinico San Marco è un servizio, come riporta ancora il sito ufficiale, “in regime di solvenza, per sottoporsi a visite mediche e ad eventuali esami diagnostici senza bisogno di prenotare”. Tuttavia, non ci pare molto verosimile quello che leggiamo oltre, ancora sul portale del Gruppo San Donato: “Tale scelta non pregiudica e non depotenzia in alcun modo il presidio h24 di Pronto soccorso già attivo da anni presso il policlinico di Zingonia”. In particolare, l’assistenza a pagamento viene garantita da un ortopedico, un chirurgo polispecialistico, un odontoiatra o un urologo. Nella cifra dei 149 euro non sono inclusi i costi “relativi ad eventuali esami diagnostici di primo e secondo livello”.
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