La triste riproposizione di un copione già visto in passato, quando puntualmente ogni iniziativa virtuale del governo giallorosso veniva prima annunciata in pompa magna e poi finiva per naufragare contro gli scogli di insormontabili problemi tecnici. Anche il cashback, il meccanismo che permette di ottenere un rimborso del 10% sulle spese sostenute con strumenti digitali, può essere tranquillamente annoverato tra i flop dell’esecutivo. Gli utenti che hanno tentato di inserire i propri dati sull’app dei servizi pubblici, si sono infatti trovati di fronte una prevedibile quanto sgradita sorpresa di Natale.

Per molte ore, dalla mattina fino al pomeriggio inoltrato del 7 dicembre, il lancio del cashback attraverso l’app IO è diventato un incubo per chi ha provato a cimentarsi nell’impresa. Il flusso di richieste di accesso è risultato troppo alto per l’applicazione pensatata dal governo, che ha finito per bloccarsi mettendo a durissima prova i nervi di chi tentava di seguire le istruzioni diffuse negli scorsi giorni dagli “esperti” giallorossi. In tilt, nel dettaglio, è data la gestione degli strumenti di pagamento, passaggio fondamentale per poter accedere al servizio di rimborso.

Gli utenti si sono così trovati a dover riprovare più e più volte fino a quando, dopo un’intera giornata di caos, la situazione non è andata migliorando. Non proprio il migliore degli inizi per il meccanismo che prevede di accumulare fino a 150 euro di rimborsi grazie alle spese effettuate con carte di pagamento o app come Satispay. Un passaggio al quale seguirà, a partire da gennaio, un cashback “tradizionale”, con due restituzioni semestrali nel 2021 e un’altra prevista nella prima metà del 2022.

Peccato però che ancora una volta tra il dire e il fare c’è mezzo un mare di confusione, quella che puntualmente accompagna le iniziative del Conte-bis. In tilt era andato, per esempio, il sito del ministero dell’Ambiente al momento della richiesta del bonus bici, dopo mesi di preparazione. Le code, virtuali ma non meno fastidiose, avevano visto in quell’occasione oltre 400 mila utenti in attesa. Non meglio era andato il lancio del bonuse da 600 euro per partite Iva e autononi: anche in quel caso il portale dell’Inps era collassato, tra la rabbia e lo sconforto degli italiani.
Ti potrebbe interessare anche: Cambiare sesso sarà più facile. Arrivano le terapie ormonali gratuite