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Primario muore in reparto. Troppo lavoro, il grido di rabbia dei colleghi: “Siamo al collasso”

Pubblicato il 25/07/2022 10:52

Altro che Covid. Gli ospedali sono al collasso. Dopo le scelte insensate, illogiche e antiscientifiche del governo – che grazie al cielo se ne sta andando a casa, Speranza in testa – i nosocomi si ritrovano senza personale (medici e infermieri sono ancora sospesi per la follia vaccinista, o licenziati) e con reparti sovraffollati a causa di quelli destinati al Covid (che sono praticamente vuoti da mesi). E così succede che ci scappa la tragedia, l’ennesima. E ora, dopo la sconcertante morte improvvisa di un primario, in molti si chiedono: “È morto per troppo lavoro? La Procura di Taranto ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla morte del medico Giovanni Buccoliero, il 61enne stroncato da un arresto cardiaco giovedì 21 luglio mentre faceva il giro delle visite in corsia nell’ospedale di Manduria”. Così in un post su Facebook la Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri). (Continua a leggere dopo la foto)

“In ogni caso – prosegue la Fnomceo – la situazione degli ospedali è al collasso per la carenza di personale che non permette ai professionisti di fare i giusti turni, di fruire delle ferie e dei riposi”. Una situazione “drammatica”, che la Federazione, assieme ai sindacati medici, denuncia “da tempo e che porta molti medici a fuggire: all’estero, verso il privato, verso il pre-pensionamento”, conclude. Dal canto nostro è importante però sottolineare quanto gli Ordini che oggi si lamentano per ciò che è accaduto, sono gli stessi che stanno continuano a infierire contro i colleghi non vaccinati avallando licenziamenti e sospensioni per lisciare il pelo alla politica. Se i non vaccinati fossero stati riammessi tutti al lavoro, forse gli ospedali ora non sarebbero al collasso. Visto che è ormai acclarato che i presupposti che imponevano l’obbligatorietà sono tutti crollati. Se ci fosse stato un organico completo, vaccinato e non vaccinato, forse il primario non avrebbe dovuto lavorare così tanto. Intanto, come riporta Repubblica, i carabinieri stanno acquisendo tabulati, orari e turni di servizio nell’ospedale Giannuzzi di Manduria, documenti ed informazioni riferiti all’attività di Giovanni Buccoliero, il medico primario facente funzioni del reparto di Medicina morto nella mattinata di giovedì scorso a causa di un arresto cardiaco, a sessant’anni, mentre era all’interno della struttura sanitaria. (Continua a leggere dopo la foto)

Le verifiche, avviate dalla Procura della Repubblica di Taranto guidata dal procuratore capo Eugenia Pontassuglia, al momento senza indagati, puntano a fare chiarezza sulla situazione e sugli orari di lavoro del professionista, a fronte del fatto che dai comparti della sanità, dai sindacati e anche da alcune voci politiche sia stata rimarcata l’ipotesi di un eccessivo carico di lavoro, collegato anche alle gravi carenze di organico sanitario segnalate nei reparti. La documentazione raccolta dai militari sarà utile a delineare con precisione sia gli ultimi giorni di attività del professionista che, più in generale, la situazione nelle varie strutture ospedaliere. Un obiettivo che persegue, sul fronte amministrativo, anche la Asl di Taranto. (Continua a leggere dopo la foto)

La Cgil annuncia una manifestazione nella mattinata di mercoledì 27 luglio, davanti alla sede Asl di Taranto. Dichiara Paolo Peluso, segretario provinciale della Cgil Taranto. “Pronti alla mobilitazione in assenza di risposte”, dicono il segretario generale Uil Fpl Emiliano Messina e Cosimo Lodeserto e Nicola Amati per la Uil Fpl Medici, scrivendo al direttore generale Asl di Taranto e ribadendo la richiesta di “un incontro urgente sulle condizioni di lavoro e sui turni di servizio del personale”. La Sanità è al collasso, e il problema vero è che l’impostazione data da Speranza ha generato più morti del Covid stesso.

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