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“Prendono in giro gli elettori”. Ecco perché un prezzo del gas è impossibile e chi lo propone un bugiardo

Pubblicato il 24/08/2022 12:52 - Aggiornato il 24/08/2022 13:11

Imporre artificialmente un tetto al prezzo del gas è pura utopia. Con l’avvicinarsi della fine dell’estate e la paura crescente tra gli italiani per la crisi energetica, a pronunciarsi in merito alle possibili strategie è l’analista Gianclaudio Torlizzi, che alle pagine della Verità ha spiegato la situazione attuale: “L’idea di un tetto al prezzo del gas ignora il fatto che il potere negoziale è passato dalle mani dei compratori a quelle dei produttori”.

Secondo Torlizzi “essendo aumentati i costi dell’energia, a partire dallo scoppio della pandemia in ragione dei cospicui incentivi fiscali statunitensi, e non essendoci stati investimenti tali da soddisfare questo surplus di richiesta, il coltello dalla parte del manico non lo ha più chi richiede energia, ma chi la produce. Tutto ciò rende irrealistico pensare che sia il compratore a poter fissare un tetto al prezzo del gas”.

Fondatore di T Commodity, che da mesi si occupa di analisi sulla difficile situazione energetica, Torlizzi ha provato a suggerire soluzioni a un mondo della politica che continua a navigare a vista: “Bisogna aumentare la produzione lavorando sugli investimenti, sulle infrastrutture, sulla capacità di ricezione del gas liquefatto, ma soprattutto modificando il Green Deal. Solo rivedendo i limiti imposti all’uso dell’energia fossile sarà possibile fermare la speculazione che sta drogando il prezzo del gas”.

La colpa è quindi da attribuire “all’Europa e agli Stati membri che non vanno in pressing su Bruxelles. È irrealistico pensare che un problema del genere possa essere risolto a livello nazionale. Basterebbe fare quello che hanno fatto in Cina: riaprire le miniere di carbone e reinserire i combustibili fossili nel mix energetico del futuro. In questo modo hanno contenuto l’inflazione, che oggi viaggia poco sopra al 2% mentre noi ci avviciniamo al 10%”.

Un’analisi, quella di Torlizzi, che fa il paio con quella di Davide Giacalone sulle pagine de La Ragione, dove si chiarisce che il famigerato tetto proposto da Draghi all’Ue “si riferiva agli acquisti, non alle bollette. Non è carino prendere gli elettori per scemi”.

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