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Pregliasco: “Non possiamo escludere un lockdown totale”. Ecco quando può scattare

Pubblicato il 14/12/2021 10:52

Una tassa da pagare per i non vaccinati, così da completare definitivamente un processo di discriminazione già in atto da mesi. E un inizio di 2022 che potrebbe essere all’insegna di nuove, pesanti restrizioni, forse addirittura di un altro lockdown. Non c’è da essere troppo ottimisti, stando al virologo Fabrizio Pregliasco, membro del Cts della Lombardia e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano. Che alle pagine di Affari Italiani si è lanciato, innanzitutto, nell’ennesimo anatema contro chi rifiuta ancora la somministrazione dei farmaci anti-Covid.

“Nel Regno Unito ad esempio non si fanno operazioni alle persone obese. Il discorso andrebbe generalizzato e non solo per il Covid” ha spiegato Pregliasco, ipotizzando sanzioni per i non vaccinati: “In un sistema universalistico come il nostro non è facile fare differenze rispetto a un comportamento. Quello che si potrebbe introdurre è il modello Grecia, dove c’è l’obbligo vaccinale, decisione sempre possibile anche in Italia, e una tassa pari a 100 euro al mese per gli over 60 che non si rifiutano di vaccinarsi. Un contributo per gestire le spese di assistenza sanitaria decisamente più convincente della semplice ammenda. Il cittadino che non si vaccina nonostante l’obbligo paga una parte dei costi della sanità”.

Sul fronte delle restrizioni, Pregliasco ha poi risposto a distanza al consulente del ministero della Salute Walter Ricciardi, che in queste ore aveva parlato di un gennaio durissimo e di scelte forti in arrivo: “Purtroppo se le cose continuano ad andare male e la variante Omicron ha questa importante diffusività del vaccino un giro di vite sarà inevitabile, d’altronde le stime per Natale parlano di 30 mila contagi al giorno”.

Quali restrizioni sono ipotizzabili dopo il Super Green Pass? “Lockdown, chiusure anche per i vaccinati, per tutti, ovviamente in base all’andamento epidemiologico. Penso a restrizioni graduali, ma non si può escludere anche la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per un certo periodo di tempo e il ritorno alla didattica a distanza (dad). Dobbiamo entrare nell’ottica che l’emergenza non è finita. Anzi, l’emergenza vera sta ritornando”.

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