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Il portavoce di Di Maio va a lavorare con il condannato Profumo

Pubblicato il 24/06/2021 16:28

Il M5S continua a confermarsi il miglior navigator in assoluto. Ai suoi trova sempre un lavoro. E in questo Di Maio è il più bravo di tutti. Adesso ha sistemato anche il suo portavoce, il quale va a lavorare per il condannato Profumo. Un intreccio di azioni che mettono l’ennesima pietra tombale su quello che era il Movimento delle origini. Qua ormai si va avanti a dinamiche di potere e poltronifici vari. Augusto Rubei lascia dunque la Farnesina e, secondo quanto riporta AdnKronos, potrebbe approdare presto alle relazioni internazionali di Leonardo Spa (azienda attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza). (Continua a leggere dopo la foto)

Sarà il suo vice e fidato braccio destro, il giornalista Giuseppe Marici (Giornale di Sicilia, Alice Tv, Agon Channel, Sky tg24) a prendere l’incarico di portavoce del ministro Luigi Di Maio. In tutto questo, ricordiamo che dopo la condanna per le vicende Mps, Bluebell Partners promosse un’azione di responsabilità nei confronti di Profumo, ora al vertice di Leonardo, ma l’azienda e il ministero-azionista hanno votato contro. (Continua a leggere dopo la foto)

Decisivo era stato infatti il voto del ministero dell’Economia, contro la richiesta di Bluebell. Il Mef detiene il 30,2% del capitale della società del’aerospazio e difesa. Il che vuol dire che il governo – e il M5S – vogliono che Profumo, nonostante la condanna, resti al suo posto. La richiesta della società londinese Bluebell, presentata dal fondatore Giuseppe Bivona il 28 aprile con una lettera a Luciano Carta, presidente di Leonardo, mirava a ottenere il risarcimento per il danno alla reputazione di Leonardo che – secondo il socio – sarebbe causato dalla condanna in primo grado di Profumo a sei anni di reclusione più pene accessorie come ex presidente di Banca Mps, per false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato, pronunciata il 15 ottobre 2020. (Continua a leggere dopo la foto)

Questo nuovo incarico per il portavoce di Di Maio potrebbe sembrare anche – vocifera già qualcuno nei corridoi del Palazzo – uno scambio di favori. Non stupirebbe nessuno la cosa, ormai il Movimento 5 Stelle è diventato questo.

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