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Pfizer nei guai. Big Pharma aveva fatto i conti male. E il “vaccino” diventa un boomerang

Pubblicato il 27/01/2024 14:15 - Aggiornato il 27/01/2024 14:33

A Big Pharma stavolta hanno fatto male i conti. Forse si aspettavano che l’emergenza Covid durasse all’infinito, o perlomeno che proseguisse per chissà quanto. O che, anche una volta passata l’emergenza, la gente sarebbe accorsa in massa per farsi vaccinare. Per paura indotta o per abitudine acquisita. Invece no. Dopo l’ubriacatura di guadagni ai tempi dei lockdown e dei sieri obbligatori, ora Pfizer è nei guai. Il suo titolo si sta avvicinando alla prossima trimestrale con una dinamica dei prezzi negativa.Le vendite sdei sieri sono nettamente sotto le attese. E gli investitori non si fidano più, il gruppo non riesce a riacciuffare il consenso dei mercati. Che hanno penalizzato ulteriormente il titolo dopo un comunicato stampa emesso dal gruppo farmaceutico. (continua dopo la foto)

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Nel comunicato si segnalava una previsione di vendita al ribasso del vaccino contro il Covid. E quindi si rivedevano in negativo anche le stime sul fatturato. I ricavi per il 2024 sono previsti fra i 58,5 e i 61,5 miliardi di dollari. In linea con il 2023, ma a dispetto della acquisizione di Seagen che avrebbe dovuto garantire almeno 3 miliardi di dollari extra. Per chi gioca in Borsa, il dato su Pfizer è che i “consigli di acquisto” da parte degli operatori sono inferiori al 50%. I più suggeriscono di tenerlo in portafoglio e di dimenticarsene per un po’, in attesa di tempi migliori. Quello che è certo, e che interessa a noi, è che l’ubriacatura da sieri Covid è finita. E che Big Pharma è rimasta, per una volta, con il cerino in mano. O la siringa, se preferite.

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