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“Pericolo assembramento rifiuti!” L’appello disperato dei Comuni

Pubblicato il 13/05/2020 10:28 - Aggiornato il 13/05/2020 10:34

Molto chiaro e diretto il messaggio che lancia ANCI, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, all’interno di una lettera rivolta direttamente al presidente Giuseppe Conte: “Il decreto ‘Rilancio’ non coglie la complessità delle problematiche”. 

Le regole che nei decenni scorsi hanno già costretto i bilanci dei Comuni entro recinti stretti per le esigenze di spending review, ora rischiano di “mettere -completamente- fuori gioco l’intero comparto, specialmente i Comuni già in crisi o in situazioni di tensione”.

I Comuni contribuiscono in misura straordinaria e certamente sproporzionata, al risanamento della finanza pubblica dal 2011. Questa “ricetta non solo non può essere riproposta ma il Paese, oggi più che mai, ha bisogno di politiche di governo che sostengano, con sempre maggiore vigore, lo sviluppo dei servizi territoriali dei Comuni”.

I Comuni che in questa fase così difficile, complessa e del tutto nuova nel rapporto con le comunità “ascoltano i problemi quotidiani, indicano soluzioni, tracciano prospettive credibili di ripresa per aiutare i tanti cittadini e le piccole imprese a guardare oltre l’emergenza”. Tutto il contrario di quello che sta facendo il governo, barricatosi nel Palazzo, totalmente staccato dalle reali dimensioni del mondo esterno. 

La situazione è straordinaria. Assolutamente fuori dall’ordinario. Sindaci e operatori finanziari “stimano rischi di perdita di entrate ben più pesanti dei 3 miliardi di euro previsti”. 

L’Associazione ANCI, considerata la criticità di quello che sta accadendo, scrive rivolgendosi direttamente al presidente Conte: “In questi giorni siamo impegnati in un confronto, non facile, con il Ministero dell’Economia sia sull’esigenza di rivedere talune delle regole contabili sia sull’ammontare delle risorse da prevedere a ristoro della cospicua perdita di entrate che si va profilando… A fronte della difficoltà che incontriamo nel confronto con il Mef (Ministero Economia e Finanze) siamo a chiederTi un Tuo personale interessamento e contributo per giungere ad una sintesi positiva nel breve tempo che ci separa dalla definitiva emanazione del prossimo decreto legge.

Appare una scelta necessaria quella di esentare, per il periodo del blocco, tutte le attività che, per provvedimento governativo, sono state interrotte. Consideriamo doveroso da parte del Governo, l’incremento della somma destinata al ristoro delle perdite di entrata dei Comuni, nella misura almeno dei 400 milioni sommariamente indicati da ARERA. 

Auspichiamo che queste considerazioni possano incontrare la Tua attenzione, nella convinzione che l’impegno dei Comuni sia fondamentale, tanto più in relazione ai servizi che erogano, in particolare quello della raccolta dei rifiuti che in nessun modo può essere interrotto ma che anzi va sostenuto, giorno per giorno, con adeguati flussi finanziari, se non vogliamo correre il rischio di ritrovarci a gestire “pericolosi assembramenti” di rifiuti lungo le strade delle nostre città”.