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Patuanelli taglia i fondi all’agricoltura del Sud, e parte la rivolta: “Danno incalcolabile”

Pubblicato il 08/04/2021 14:26 - Aggiornato il 08/04/2021 14:27

Sei assessori regionali all’Agricoltura di Puglia, Campania, Umbria, Basilicata, Calabria e Sicilia si sono coalizzati nel “dichiarare apertamente il loro forte dissenso” contro il ministro Patuanelli e la sua scelta di assecondare la proposta delle altre Regioni italiane del centro-nord di di disconoscere in toto il criterio di ripartizione della storicità della spesa per l’assegnazione dei fondi europei destinati all’agricoltura. “A causa degli effetti dovuti all’epidemia il periodo è già molto difficile. Proprio per questo diventa complicato capire la ragione e la validità di alcuni provvedimenti governativi come quello architettato dal ministero dell’Agricoltura Patuanelli”, attacca sul Quotidiano del Sud il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Piergiorgio Quarto. (Continua a leggere dopo la foto)

Quarto, facendosi portavoce delle istanze delle regioni del Sud in questa vicenda, parla di “scippo intenzionalmente perpetrato dalle Regioni del Nord Italia a danno di quelle meridionali per quanto riguardai fondi europei per lo sviluppo rurale relativi al biennio di transizione 2021-2022. L’aspetto paradossale della vicenda è che il ministro Patuanelli, titolare del dicastero agricolo, sembra fortemente intenzionato ad ascoltare e a dare seguito all’ingiusta proposta. Se così fosse il mondo agricolo meridionale subirebbe un danno incalcolabile, valutabile nell’ordine di decine di milioni di euro per ogni Regione”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Snocciolando le cifre che forse Patuanelli non ha tenuto in considerazione, “la Campania ad esempio sarebbe depauperata di ben 153 milioni di spesa pubblica in due anni. Guai – continua Quarto – a procedere alla revisione dei criteri di ripartizione dei fondi, si produrrebbe una forte penalizzazione a danno di regioni già svantaggiate di per sé, che proprio grazie ai fondi in questione riescono ad ottenere un adeguato riequilibrio strutturale. Funzione primaria di questi fondi è quella di colmare il divario tra le aree più ricche del Paese e quelle più povere”. (Continua a leggere dopo la foto)

Dall’altro lato risponde l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Federico Caner: “Un accordo equo, giusto. Le sei Regioni contrarie (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Umbria) sulla base di una ardita interpretazione lessicale del termine ‘transizione’, pretenderebbero di continuare ad applicare l’accordo per il riparto tra Regioni delle risorse per lo Sviluppo rurale 2014-2020 approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome il 16 gennaio 2014. Dispiace constatare che il confronto fra le legittime posizioni delle Regioni venga rappresentato come la battaglia delle regioni del Nord contro i territori e le popolazioni del Sud”. Ora la palla passa a Patuanelli.

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