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Paragone: “Green pass obbligatorio? Entrerò in Parlamento senza esibirlo”

Pubblicato il 17/09/2021 15:31 - Aggiornato il 17/09/2021 15:34

Gianluigi Paragone dice no all’obbligo introdotto dal governo Draghi di esibire il Green pass a partire dal 15 ottobre. Un’imposizione che interesserà tanto i lavoratori pubblici quanto i privati, di fatto un’arma di ricatto per spingere tutti gli italiani a vaccinarsi, ignorando gli allarmi che pure persistono su efficacia e sicurezza dei farmaci anti-Covid. Il fondatore di Italexit ha così annunciato ai microfoni di Radio Cusano Campus, durante il programma L’Italia s’è Desta: “Non solo non esibirò alcun Green pass per entrare in Parlamento, non potranno neanche mettersi a fare barriera per entrare in un luogo istituzionale che non può prevedere alcuna limitazione”

Paragone: "Green pass obbligatorio? Entrerò in Parlamento senza esibirlo"

“Il Parlamento – ha spiegato Paragone, candidato sindaco a Milano – non è un luogo di lavoro, nessun luogo di lavoro ha in Costituzione gli articoli dedicati specificatamente a lui. Se entriamo dentro questa logica allora vuol dire che il Parlamento lo possiamo tranquillamente chiudere. È proprio nel momento dell’emergenza che la grammatica istituzionale con i suoi pesi e contrappesi ha la sua utilità. Non è che se piace l’uomo solo al comando allora alla Costituzione si mette un asterisco e diventa da repubblicana a draghiana. La Costituzione vale per tutti, anche per Mario Draghi”.

“Questo stato di emergenza – ha proseguito Paragone – sta scivolando sempre di più verso qualcosa che ha elementi caratterizzanti del nazismo, del fascismo e del regime comunista. O ci stanno prendendo in giro con le percentuale dei vaccinati, oppure è la tentazione dell’uomo solo al comando che non ha più resistenze. Lo Stato ti sta obbligando al vaccino senza assumersene la responsabilità, è un atto meschino e vigliacco”.

Parole dure anche contro la Lega: “Quel fenomeno di Salvini che faceva tanto il brillante quando c’era Conte adesso davanti a Draghi sta zitto. I tamponi salivari e i tamponi gratuiti che fine hanno fatto? Se la vaccinazione è gratuita, anche il tampone deve essere gratuito. I lavoratori devono pagare per andare a lavorare, perché ogni 48 ore devono dimostrare di non essere malati. Fra un po’ dovremo dimostrare ogni 48 ore che non siamo evasori fiscali, che non siamo criminali, si inverte l’onere della prova”.

“Io voglio sapere se il vaccinato in questo momento è positivo o negativo, perché per incontrare Draghi bisogna fare il tampone anche se sei vaccinato? Il Presidente del Consiglio è più tutelato degli altri? Questa è la dimostrazione che il vaccino non basta per dare la sicurezza. Io mi faccio il tampone nasale indolore, un cotton fioc che va su per la narice ma non fa male per niente e sono aggiornati alla variante Delta, però non vengono utilizzati perché Federfarma li sta boicottando in quanto ha i magazzini pieni di quelli di altro tipo”.

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