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Palestre e piscine chiuse, danni record: già in fumo 8,5 miliardi

Pubblicato il 30/10/2020 16:34

Mentre il governo è al lavoro su nuove chiusure per contrastare l’emergenza coronavirus, ormai quasi del tutto convinto dell’inevitabilità di un nuovo lockdown nonostante le proteste di tantissimi rappresentanti di categoria, la conta dei danni è già salata dopo le ultime restrizioni varate con il Dpcm annunciato da Conte. Tra i tanti settori che soffrono le misure adottate, a lamentare perdite ingenti è soprattutto il mondo delle associazioni sportive, che ha già stimato un pesantissimo -8,5 miliardi per il 2020, il 70% dei 12 miliardi fatturati dai 100 mila centri sparsi per il territorio che occupano, complessivamente, un milione di lavoratori.

Palestre e piscine chiuse, danni record: già in fumo 8,5 miliardi

Personale, quello impiegato tra piscine, palestre e campi, che ora rischia di perdere il posto. Con il futuro che al momento si prefigura tutt’altro che roseo: se l’Italia riuscirà a uscire dall’emergenza Covid-19 entro la primavera, passaggio per nulla scontato, i danni stimati sarebbero comunque del 50/60% rispetto al 2019. A dirlo è l’Anif, Associazione nazionale impianti sport e fitness, palestre piscine e campi sportivi, che ha tracciato un primo bilancio dopo l’entrata in vigore delle nuove restrizioni accompagnate da proteste in ogni Regione dello Stivale.

Palestre e piscine chiuse, danni record: già in fumo 8,5 miliardi

Giampaolo Duregon, presidente dell’Anif, ha spiegato attraverso le pagine del Sole 24 Ore: “Nei primi due mesi del 2020 eravamo già in perdita per l’imminente arrivo del Covid in Italia. Nei tre mesi successivi, da marzo a maggio, la perdita è stata totale a causa del lockdown, mentre nei seguenti quattro mesi, fino a settembre, è stata del 50%. A ottobre la perdita è stata del 40% mentre a novembre sarà totale. Nel caso si riaprissero gli impianti da dicembre in avanti, avrebbero comunque un flusso economico non superiore al 20/30% rispetto all’anno precedente. Per il 2020 prevediamo un calo sostanziale del 70%”.

Palestre e piscine chiuse, danni record: già in fumo 8,5 miliardi

Un caos che rende difficile la vita anche agli iscritti: la maggior parte dei centri sportivi non rimborserà le quote incassate, né tantomeno ci saranno voucher. Le palestre si stanno organizzando per allungare i mesi dell’abbonamento, qualcuna fornisce dei corsi online da svolgere a casa. Si cercano, insomma, soluzioni di compromesso, diverse caso per caso, in attesa di una possibile svolta che però oggi sembra quanto mai lontana.

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