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“Non parli della sua trombosi, altrimenti…”: la testimonianza choc di un paziente, malato dopo il vaccino

Pubblicato il 06/05/2022 11:00

Un’Italia dominata, dal punto di vista mediatico, da interventi di questo o quel politico a difesa dell’embargo nei confronti della Russia, con i cittadini chiamati a fare sacrifici per le scelte dei propri governanti. E nella quale, invece, argomenti come la reale efficacia dei vaccini e il rischio di pericolosi effetti collaterali sono stati ormai derubricati, spariti completamente dalla narrazione di tv e giornali. Il tutto nonostante, invece, le testimonianze di persone che hanno ricevuto i farmaci anti-Covid e che si sono trovate a fare i conti con spiacevolissimi sorprese sono ancora numerose.

Il Fatto Quotidiano ha raccolto in queste ore le parole di Davide, 42 anni di Milano: “Non sono no-vax, mi sono vaccinato con convinzione: prima e seconda dose con Moderna il 15 giugno e il 21 luglio 2021. Ma dopo quello che mi è successo credo ci sia la volontà di nascondere tutto ciò che riguarda le reazioni avverse e che la campagna vaccinale sia stata portata avanti in modo autoritario”. Davide, anche se questo non è il vero nome dell’uomo, ha spiegato di soffrire da 7 mesi di “sintomatologia gravemente invalidante e probabili episodi di trombosi”.

Non proprio conseguenze di poco conto, per usare un eufemismo. Davide ha raccontato di aver registrato l’incontro avuto con un neurologo che prima ha accertato una trombosi del microcircolo del sistema nervoso, poi gli ha consigliato di non parlarne. “Altrimenti vengono fuori casini”. Nel referto, la diagnosi si è così trasformata in “processo infiammatorio cronico ancora presente a di stanza di quattro mesi dalla somministrazione del vaccino”. L’uomo ha raccontato di aver avuto “per cinque mesi il braccio destro bloccato” e di aver faticato “a sollevare qualsiasi peso, anche minimo”.

Davide ha raccontato di aver avuto prima degli strani dolori alla mano destra, dopo la prima dose, poi sintomi sempre più insopportabili dopo la seconda, con una vera e propria paralisi del braccio: “I medici dell’hub al quale mi sono rivolto hanno detto di non saperne niente”. I mesi successivi si erano così trasformati in un continuo rimbalzare da un medico all’altro, senza riuscire però nemmeno a ottenere l’esenzione dalla terza dose, nel frattempo diventata obbligatoria: “Alla fine, dopo tanto insistere, sono riuscito a ottenerla dal medico di famiglia. Ma nelle causali è sparito ogni riferimeto alle reazioni avverse”.

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