L’ultima bravata la racconta “Il Tempo”. Accade che mentre (finalmente) i bonifici sono pronti a partire per raggiungere le tasche vuote degli italiani, qualcuno ritocca il testo dell’articolo 34 del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale.
Ne consegue che il numero di chi ha diritto ai 600 euro viene ridotto. Una buona fetta di coloro i quali stavano aspettando questi fantomatici soldi viene tagliata via, brutalmente, all’ultimo momento, in maniera silenziosa, quasi a volerlo nascondere.
Abbiamo visto il portale dell’Inps andare letteralmente in tilt, migliaia di dati sensibili privati alla mercè di chiunque e conclusiva chiusura del sistema informatico motivata da un attacco hacker. Sembrerebbero queste scene da film. Ma era solo l’ennesimo capitolo di una drammatica commedia all’italiana che riporta vicende reali che in questi giorni stiamo vivendo sulla nostra pelle.
Dunque hanno diritto, in ultima istanza, solo gli iscritti agli enti di previdenza obbligatoria e non titolari di trattamento pensionistico diretto.
Ciò significa che chi ha un’iscrizione a una cassa previdenziale e contemporaneamente la ha anche all’Inps non può ricevere l’indennità. Potrebbe essere questa per esempio la situazione di un insegnante con lavoro part-time, che nel resto del tempo si dedica per arrotondare alla tenuta di contabilità.
Per i commercialista questa è una vicenda gravissima, Massimo Miani, presidente del consiglio nazionale, spiega che, al di là del contenuto della modifica, ciò che inorridisce è il modus operandi adottato e la tempistica di tale modifica: “L’ennesima dimostrazione della superficialità e della disattenzione con le quali la politica approccia le questioni legate all’universo dei liberi professionisti italiani.
Quello che succede oggi lascia davvero senza parole. Quando l’emergenza sarà finita si dovrà affrontare di petto il tema di una burocrazia eccessiva che imbriglia il Paese, i suoi cittadini e la sua economia.”
Anche l’Enpam, cassa previdenziale dei medici, che era pronta già da oggi, ha annunciato di aver bloccato 25.262 bonifici.
Il presidente Oliveti spiega: “Dobbiamo dire a tutti i nostri iscritti che i pagamenti sono congelati e che nella migliore delle ipotesi li riceveranno dopo aver integrato la domanda con un’ulteriore autocertificazione.”
Se questa è la politica a cui l’Italia deve affidarsi, non solo non possiamo più fare sogni tranquilli, ma non possiamo proprio più dormire oppure correremo il rischio di “modifiche silenziose dell’ultimo momento.”