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“Niente acqua calda!” Razionamento, ora si fa sul serio. Ecco dove e come hanno già iniziato

Pubblicato il 29/07/2022 11:19

Il momento è arrivato: in Europa si parte con il razionamento. Per ironia della sorte, l’austerity partirà proprio dalla Germania, più precisamente da Hannover. La città tedesca, infatti, sarà la prima a togliere l’acqua calda da tutti gli edifici pubblici: non sarà più disponibile per lavarsi le mani negli edifici pubblici o nelle docce di piscine, palazzetti dello sport e palestre. Le fontane pubbliche verranno spente per risparmiare energia e non ci saranno luci notturne nei principali edifici come il municipio e i musei.

Razionamento anche dei riscaldamenti

Il sindaco Belit Onay ha dichiarato che l’obiettivo del razionamento è quello di ridurre il consumo energetico della città del 15%, in risposta a una «imminente carenza di gas» che rappresenta una sfida significativa per le grandi città. Ma non è tutto. I tagli riguarderanno anche il riscaldamento. Gli edifici pubblici non potranno essere riscaldati da aprile alla fine di settembre di ogni anno, e le temperature degli ambienti saranno limitate a un massimo di 20°C per il resto dell’anno, con alcune eccezioni. Non proprio ottime notizie considerato il clima tedesco.

I cittadini pagheranno una sovratassa energetica

Come riporta Il Sole 24 Ore, il governo tedesco ha confermato anche la sovrattassa sui consumi di gas. L’imposta però potrebbe essere molto più alta di quanto previsto in precedenza. L’esecutivo riferisce che ciò potrebbe accadere per cercare di garantire che le società energetiche non vadano in bancarotta nei prossimi mesi: «Non possiamo ancora dire quanto costerà il gas a novembre, ma la notizia amara è che si tratta sicuramente di qualche centinaio di euro per famiglia», ha dichiarato il ministro dell’Economia Robert Habeck. Secondo alcune stime, l’imposta potrebbe costare alle famiglie 500 euro in più all’anno.

Razionamento anche il Senato

Il razionamento toccherà anche il Senato di Berlino, che per contribuire al risparmio ha deciso di spegnere le illuminazioni di 200 tra monumenti e attrazioni della capitale tedesca. A partire da agosto le luci notturne saranno progressivamente spente per il Duomo, la Marienkirche, la Staatsoper, la Deutsche Oper, il castello di Charlottenburg e numerosi altri edifici, incluso lo stesso Rotes Rathaus, il palazzo del municipio. Pochi giorni fa, anche il presidente della repubblica federale, Frank-Walter Steinmeier, aveva annunciato lo spegnimento dell’illuminazione notturna della sua residenza berlinese nel castello di Bellevue (tranne che in occasione di visite di stato).

Il suicidio dell’Europa

Questo è solo l’inizio delle imposizioni di razionamento cui sarà sarà costretta l’Europa e, dunque, anche l’Italia. Si partirà con i lampioni e l’acqua calda, si arriverà ai riscaldamenti e alle limitazioni di tutto ciò che utilizza il gas per funzionare, fino ad arrivare – plausibilmente – a dei veri e propri coprifuoco energetici. Insomma, l’Europa ripiomba direttamente nel 1800 grazie alla miopia ed alla totale assenza di capacità di gestione delle classi politiche nazionali ed europee. Ogni giorno che passa Vladimir Putin fa capire sempre di più all’Europa che ha lui il coltello dalla parte del manico. Anzi il tubo. Una sconfitta su tutti i fronti per l’Unione Europea, che con la sua infima politica sanzionatoria ha condannato a morte sé stessa.

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