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“Nessuna responsabilità sui danni”: svelato l’assurdo contratto Pfizer-Ue

Pubblicato il 22/04/2021 09:46

Un contratto a costo “crescente”, che vede Pfizer guadagnerà in maniera maggiore per ogni singolo vaccino. E che soprattutto, come avevamo anticipato in passato dalla pagine de Il Paragone, mette al riparo Pfizer da qualsiasi possibile conseguenza. Una volta consegnate le dosi ai Paesi, insomma, l’azienda farmaceutica se ne lava tranquillamente le mani, incurante delle possibile conseguenze e degli effetti indesiderati riscontrati dopo la somministrazione. Un affare niente male, per il colosso di Big Pharma, che al momento di firmare ha potuto contare sulla benevolenza di un’Unione Europea come sempre molto più attenta agli interessi delle multinazionali che a quelli dei singoli cittadini.

"Nessuna responsabilità sui danni": svelato l'assurdo contratto Pfizer-Ue

A rivelare i dettagli del contratto che ha legato Pfizer all’Europa è stata la testata spagnola La Vanguardia, che ha avuto accesso ai documenti che portano la firma della responsabile globale del programma vaccini di Pfizer, Nanette Cocero, e del Commissario europeo per la salute Stella Kyriakides. L’azienda, si legge, “non potrà essere ritenuta responsabile né dovrà affrontare alcun risarcimento, in prima persona o attraverso qualsiasi rappresentante o partner”.

"Nessuna responsabilità sui danni": svelato l'assurdo contratto Pfizer-Ue

Il contratto è in riferimento all’acquisto di 200 milioni di dosi di vaccino Pfizer da parte della Commissione Europea, con opzione per l’eventuale acquisto di altre 100 milioni. Non mancano sorprese anche sotto il profilo prettamente economico, con i prezzi più alti rispetto a quelli che erano trapelati nelle scorse settimane: il costo per le prime 100 milioni di dosi era stato così di 17,50 euro a dose (più tasse), mentre per la fornitura delle successive 100 milioni di dosi era sceso a 13,50 euro.

L’Ue si riservava, grazie all’accordo, la possibilità di ordinare ulteriori 100 milioni di dosi a un prezzo di 15,50 euro, purché la richiesta fosse pervenuta entro tre settimane dall’autorizzazione dell’Agenzia Europea del Farmaco. In caso contrario, i costi sarebbero ulteriormente saliti a 17,50 euro. Insomma: l’Ue si piegava alle richieste economiche dell’azienda farmaceutica e allo stesso tempo la metteva al riparo da qualsiasi conseguenza, sssicurandole così che non sarebbe stata chiamata a rispondere di eventuali effetti collaterali del vaccino. Senza ammetterlo però in pubblico, lasciando calare un velo di silenzio, per mesi, intorno a cifre e dettagli.

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