C’è una nuova emergenza migranti che rischia di travolgere a breve l’Europa, emersa in tutta la sua pericolosità durante la strage di Melilla: 37 persone sono morte nella calca nel tentativo di entrare nell’enclave spagnola, con il premier Pedro Sanchez che parlato di “un assalto violento e organizzato, un attacco all’integrità territoriale del nostro Paese” voluto da “mafie che trafficano con esseri umani”. Il timore è che siamo soltanto all’inizio e che scene del genere possano ripetersi anche nel prossimo futuro.
Un episodio arrivato non certo all’improvviso, visto che da mesi le forze dell’ordine marocchine avevano condotto una serie di retate nel tentativo di catturare centinaia di immigrati subsahariani arrivati a Laayoune, il porto dove si imbarcano per le Canarie conteso con il Fronte Polisario, senza però riuscire a fermarne altre migliaia che hanno facilmente attraversato il Paese e da una settimana bivaccavano sulle montagne Gurugú, appena dietro Melilla.
Come ricostruito da Libero Quotidiano, negli ultimi mesi si erano verificati altri tentativi per “saggiare” le difese spagnole, per poi passare all’attacco vero e proprio. Gli agenti hanno dovuto contenere la folla con lo stesso equipaggiamento antisommossa di 30 anni fa e con il solito esiguo numero di soldati, appena 16: “L’opposizione sostiene che i rinforzi avrebbero scoraggiato gli assalti e si sarebbe potuta evitare la strage, oltre al passaggio in territorio spagnolo di 133 clandestini”.
Il rischio è che però si tratti soltanto dell’antipasto “di quello che si sta preparando sulle coste di tutto il Mediterraneo e al di là dell’oceano Atlantico, al confine tra Messico e Stati Uniti. C’è la crisi del grano, un dramma per i Paesi più poveri, e pure la carestia che sta ferocemente colpendo in particolare la Somalia e il resto del Corno d’Africa. C’è anche la possibilità che la Russia, la cui presenza paramilitare in Africa è notoria, stia in qualche modo agevolando i trafficanti di uomini. I più ottimisti, ad esempio quelli del gruppo MED5 (composto da Italia, Spagna, Grecia, Malta e Cipro), parlano dell’arrivo quasi certo di 150mila immigrati entro la fine dell’estate, Ong sul posto stimano movimenti di milioni di persone, anche se non si sa quanti alla fine siano diretti in Europa”. In Italia, dall’inizio dell’anno, sono sbarcati 25.988 immigrati.
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