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Chi è l’uomo della Bce che Meloni vuole all’Economia. Parola d’ordine: continuità con Draghi

Pubblicato il 27/09/2022 08:51

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella non vuole perdere troppo tempo. E accelera per arrivare presto alla formazione del nuovo governo. Come anticipa La Stampa, “le consultazioni per la formazione del governo partiranno il prima possibile. Lunedì 17 o martedì 18 ottobre sono le date più probabili, quelle che circolano in queste ore, anche se non si esclude di riuscire ad anticipare al 15 il primo confronto tra il Capo dello Stato e i partiti. Molto dipenderà dai tempi tecnici e da quanto i nuovi eletti, convocati per la prima riunione il 13 ottobre, saranno celeri a nominare i presidenti di Camera e Senato. In generale, si percepisce la volontà di non perdere un secondo utile. Anche perché i giorni del battesimo del probabile esecutivo guidato da Giorgia Meloni coincidono con la scadenza fissata per inviare la bozza di legge di Bilancio a Bruxelles”. (Continua a leggere dopo la foto)

E proprio per questo è quasi scontato che ci sarà una proroga da parte dell’Ue, in modo da consentire la nascita del nuovo governo in Italia. Scrive ancora La Stampa: “L’ansia da debutto è tanta. Le sfide da raggelare il sangue, come Meloni continua a ripetere ai fedelissimi. Ieri il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida ha spiegato cosa c’è dietro i motivi del silenzio scelto dalla leader. «Sta approfondendo tutti i dossier più scottanti e urgenti, tra cui quello relativo alla Nadef» visto che «bisogna preparare di corsa la legge di bilancio»”. E qual è il primo obiettivo di questo nuovo governo di centrodestra a trazione Meloni, quella che faceva la finta opposizione e che si dichiaraca anti-sistema? “Prima di tutto tenere calmi i mercati e rassicurare l’Europa”. Contenti quelli che l’hanno votata… (Continua a leggere dopo la foto)

Nel mentre, però, impazza anche il totoministri. E anche qui le note sono dolenti: la Meloni “continua a sperare in Fabio Panetta, membro del board della Bce. Nelle ultime ore la premier in pectore ha scambiato diverse telefonate con lui, per persuaderlo ad accettare il trasferimento a via XX Settembre. Dopo di lui, il nome in cima alla lista di FdI è Domenico Siniscalco, che ministro dell’Economia è già stato tra il secondo e il terzo governo Berlusconi, fino al 2005″. In questi due mesi Meloni ha fatto di tutto per farsi interprete della dottrina Draghi su energia, alleanze internazionali e conti pubblici: ha sposato la battaglia sul price cap europeo al gas, ha frenato Matteo Salvini sullo scostamento di bilancio, e ha più volte garantito l’assoluta fedeltà atlantica”. Praticamente un Draghi-bis ma donna. (Continua a leggere dopo la foto)

“Nessun colpo di testa”, assicura Meloni. E Salvini? Niente Viminale. La leader di FdI vorrebbe spedirlo alle Infrastrutture. Sugli altri quattro ministeri chiave, Esteri, Economia, Interni e Difesa, conterà molto il parere di Mattarella. “Al Viminale potrebbe andare un prefetto (Giuseppe Pecoraro, appena eletto con FdI, o Matteo Piantedosi, ex capo di gabinetto di Salvini ), mentre alla Difesa se la gioca Adolfo Urso, che come l’uscente Lorenzo Guerini proviene dal Copasir. Al momento, le altre ipotesi sono Raffaele Fitto, anello di congiunzione con i conservatori europei e con Bruxelles, agli Affari Ue, e Nello Musumeci al Sud: lo ha anticipato il suo successore alla guida della Sicilia, Renato Schifani”.

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