E’ un fiume in piena Giorgia Meloni durante l’intervista rilasciata a Bruno Vespa a Porta a Porta. E alcune sue dichiarazioni hanno lasciato davvero il segno, anche perché almeno in parte inaspettate. Il riferimento è alle prossime Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno e al sostegno alla rielezione di Ursula Von der Leyen. Sostegno che, sino a poco tempo fa, sembrava quasi scontato. Invece, nella sua apparizione in Rai, il Presidente del Consiglio ha cambiato completamente rotta. “Con la Von der Leyen ho costruito una collaborazione perché era doveroso farlo. Le elezioni poi sono un’altra cosa”. Per rendere ancora più chiaro il concetto, Meloni ha sottolineato che “Von der Leyen è la candidata alla commissione del Ppe, mentre io sono presidente dei conservatori europei che potrebbero anche avere un loro candidato, dobbiamo ancora deciderlo”. (continua dopo la foto)
E’ la prima volta che la nostra Premier parla di un candidato autonomo dell’ECR (questa la sigla dei conservatori europei). E lo fa sottolineando in modo chiaro un altro concetto: “Le ricostruzioni sul sostegno a Von der Leyen sono surreali”, spiega. “Chi farà il Presidente della Commissione Europea si vedrà sulla base del voto dei cittadini, non si decide prima a tavolino”. E ancora: “Nel 2019 FdI non ha votato per la Von der Leyen. E la Commissione Ue secondo me ha fatto molti errori, tanto che diverse vittorie che cita oggi la Presidente sono un cambio di rotta”. Infine Meloni ha detto di essere a capo “dell’unica forza politica che non ha mai fatto accordi con la sinistra”. (continua dopo il video)
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Questa svolta della Meloni rappresenta un brutto colpo per la Von der Leyen, già nel mirino per via delle inchieste sulle trattative con Pfizer sui vaccini anti Covid. Le surreali giustificazioni sugli Sms “cancellati per sbaglio” non hanno certo messo in buona luce la Presidente della Commissione Europea. Le manovre di Ursula per ingraziarsi Giorgia Meloni, secondo molti analisti, erano quindi legate al tentativo di allargare una maggioranza risicata includendo anche ECR. Il che avrebbe indebolito anche le destre più estreme presenti nel Parlamento europeo. Ma ora, la giravolta del nostro Presidente del Consiglio potrebbe costare molto cara a Ursula, che vede mancare una stampella fondamentale sulla strada di una sempre meno probabile rielezione.
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