Durante la conferenza stampa di questa mattina, Gianluigi Paragone è tornato all’attacco chiamando in causa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Italexit, che si presenterà per la prima volta alle elezioni il 25 settembre, deve infatti raccogliere le firme. «Ci rivolgiamo al capo dello stato, chiedendo se è arbitro oppure se è parte di questo disegno di tenere fuori le forze antisistema», dice Paragone davanti ai giornalisti alla Camera.
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Assurdo raccogliere le firme ad agosto
Il leader di Italexit ha ribadito l’assurdità della raccolta firme estiva, la quale risulta essere un vero e proprio schiaffo alla democrazia: «La raccolta firme ad agosto è una sfida impossibile, che comunque giocheremo. Ed è una ferita democratica non dare la possibilità quantomeno di giocare questa partita. Tocca ai palazzi decidere se ci può essere una deroga. Ci rimettiamo al capo dello stato, siamo alla prova vera della tenuta democratica». Il Senatore ha poi concluso sottolineando l’importanza della possibilità di rappresentare il dissenso nel gioco democratico: «Raccogliere 750-1000 firme ad agosto significa voler eliminare le forze anti sistema. Ma il dissenso, se non trova spazio in Parlamento, esploderà in piazza. E io sarò lì».
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I nuovi candidati di Italexit
Oltre le candidature di Stefano Puzzer, di Francesco Forciniti, di Pino Cabras e di Francesco Amodeo, proprio ieri il vicequestore di Roma Nunzia Schilirò, sospesa dalla polizia per aver partecipato alle manifestazioni contro il Green pass, ha annunciato la sua candidatura con Italexit. Anche l’avvocato Consuelo Locati, legale dell’associazione ‘Sereni e sempre uniti’ che rappresenta 500 familiari di vittime del Covid, si candiderà come capolista alla Camera per Italexit nella circoscrizione di Bergamo.
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