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La Nuova Russia secondo Vladimir Putin: ecco la mappa e le prossime mosse

Pubblicato il 11/03/2022 09:00

Com’è la Russia nella testa di Putin? Da dove parte e dove arriva? Quali Stati oggi indipendenti comprende? In un interessantissimo articolo pubblicato su Limes e ripreso da Repubblica, Mirko Mussetti spiega nel dettaglio come stanno le cose. “L’aggressione all’Ucraina serve a Mosca per confermarsi impero. Questione di vita o di morte. Senza impero, la Russia non ha ragion d’essere. Per non passare alla storia come lo zar che perse definitivamente l’impero, il presidente russo ha scatenato una guerra che deve riportarlo a controllare direttamente o per proconsoli l’Ucraina. Il bottino ideale, da raggiungere non troppo gradualmente, sarà simbolico e strategico. Kiev, culla della Rus’, è il premio simbolico. Il controllo via Odessa dell’affaccio sul Mar Nero e la riconnessione della Crimea al Donbas sono l’obiettivo strategico, espresso nel progetto di Nuova Russia (Novorossija) centrato su Odessa. Per chiudere agli atlantici l’Istmo d’Europa”. Ora o mai più. (Continua a leggere dopo la foto)

“Profittando della crisi americana e delle divisioni fra gli europei, Putin vuole riportare tutti i russi – gli ucraini per lui tali sono – a casa loro, nel «mondo russo» dagli imprecisati confini. Riservato a chi parla, pensa, agisce russo. Pax Russica. Niente a che vedere con la ricostituzione dell’Unione Sovietica, deviazione ebraico-comunista dal mandato imperiale. Peccato capitale da redimere. Per riportare la Russia al posto e alla missione che le spetta nel mondo, da grande potenza capace di guardare negli occhi Stati Uniti e Cina. Megalomania? Certamente. Ma la differenza fra una grande azienda e una grande potenza sta proprio in questo: la prima, munita di partita doppia, obbedisce al calcolemus; la seconda mira alla gloria, ragione sociale d’ogni impero”. Putin sa di giocarsi tutto, pelle compresa. (Continua a leggere dopo la foto)

“La posizione dell’Ucraina nel cuore del bassopiano sarmatico ha favorito l’avvicendarsi di potenze egemoni provenienti da est e da ovest: dal khanato dell’Orda d’Oro al Granducato di Lituania, dalla Germania nazista all’Unione Sovietica. Lo stesso toponimo Ucraina significa “marca di confine”, quasi a delinearne le sorti geopolitiche di terra contesa. Al termine della prima guerra mondiale coesistevano addirittura due Ucraine: la Repubblica Popolare dell’Ucraina Occidentale e Transcarpazia (1918, linea verde) e la Repubblica Ucraina di Kiev (1917-21, linea viola), inserite entrambe in modo grossolano nel più vasto spazio etnolinguistico ucraino (linea tratteggiata)”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude Mussetti: “Una versione ridotta di quest’ultima nel 1922 divenne la Repubblica Socialista Sovietica Ucraina (arancione), cui nel 1924 la Russia sottrasse una fascia di terra che dalle alture del Don giunge fino al Mar d’Azov (strisce rosa e marroni)”.

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