Abbiamo dovuto leggere, durante la pandemia, massacri quotidiani fatti da questo o quell’esperto nei confronti del governo svedese, reo di non essersi allineato al resto del mondo e di aver adottato restrizioni minime nei confronti della popolazione in piena pandemia. Niente lockdown, niente obblighi vaccinali. Con i nostri giornali a tuonare, perentori: “Nei prossimi mesi si conteranno migliaia di morti a causa di queste scelte sciagurate”. Niente di più sbagliato, invece. E a dirlo non sono dei pericolosi cospiratori no vax, ma direttamente l’Organizzazione Mondiale per la Sanità: il Paese scandinavo è infatti soltanto al 101esimo posto per tasso di mortalità durante l’emergenzia Covid, in una posizione migliore di tante altre nazioni che hanno invece rinchiuso in casa la popolazione. (Continua a leggere dopo la foto)
Su 194 Paesi esaminati dall’Oms, la nazione scandinava si èinfatti classificata al 101° posto con un tasso di mortalità di 56 per 100.000 persone, ben al di sotto della media di 90. Facendo un confronto, il Regno Unito ha registrato 109 morti per 100.000, mentre la Spagna ne ha segnalati 111 e la Germania 116. (Continua a leggere dopo la foto)
Non solo: in generale la Svezia ha registrato uno dei più bassi tassi di mortalità per pandemia in Europa, imponendosi come modello da imitare. E tutto questo senza imporre il sacrificio delle chiusure. E il nostro Paese, dove Draghi, Speranza e Conte hanno invece reso la vita impossibile ai cittadini? IL tasso di mortalità è di 133, ben superiore a quello svedese. (Continua a leggere dopo la foto)
La conferma, insomma, di quanto sia stata folle e ingiusta la stagione del Covid, che soltanto ora iniziamo a lasciarci faticosamente alle spalle. E di quanto irresponsabile sia la posizione di chi, ancora oggi, invoca nuove restrizioni e limitazioni delle libertà dei cittadini.
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