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L’Europa contro i nostri figli. “Tasse troppo alte”. Giovani in fuga dalle Università e dal futuro. Cosa sta succedendo

Pubblicato il 30/01/2024 11:54 - Aggiornato il 30/01/2024 11:55

Questa non è una notizia da trascurare. Anzi. E’ un segnale ben preciso del declino che sta vivendo l’Europa e delle difficoltà che incontrano, e soprattutto incontreranno, le nuove generazioni. I nostri figli. Anche in vista di una rivoluzione tecnologica che sconvolgerà il mondo del lavoro in un modo mai visto in precedenza. Oggi, il Vecchio Continente è in crisi perenne, con un netto calo del potere di acquisto per i cittadini. Il ceto medio benestante si assottiglia e vede erodere sempre più le proprie ricchezze. Di conseguenza, con l’aumento dei costi, dei beni di prima necessità e delle spese fisse, altre voci di spesa vanno in sofferenza. Compresi i costi dei servizi e dell’istruzione. A partire da quella universitaria. In quasi tutta Europa, gli Atenei sono accessibili solo pagando contributi e quote non indifferenti. Che si basano sugli indicatori fiscali, economici e sociali. (continua dopo la foto)

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Il rialzo di questi costi, un po’ dappertutto nel Continente, sta provocando una vera e propria fuga dalle Università. In particolare quelle scientifico-tecnologiche a elevata specializzazione. Proprio le uniche a poter garantire un futuro lavoro alle nuove generazioni. Peraltro, è impossibile pensare che tutti trovino impiego nel settore tecnologico. Al di là delle propensioni personali, non ci sarebbero abbastanza posti e l’umanità si ridurrebbe sempre più a una massa di automi. Ma a essere in forte difficoltà è il ricambio generazionale in toto, dalle professioni a rischio di sopravvivenza alle specializzazioni particolari. Gli unici Paesi che investono negli studenti, senza chiedere rette esagerate, sono Polonia, Irlanda, Islanda e Repubbliche Baltiche. (continua dopo la foto)

Nel resto d’Europa le cose vanno diversamente. Emblematico il caso dei Paesi anglosassoni, dove a pesare è soprattutto l’onere del debito. Cioè i debiti che gli studenti contraggono con le università quando le frequentano e che sono costretti a restituire negli anni. Oggi, nel Regno Unito, un quarto degli studenti pensa che non valga più la pena frequentare l’Università. Uno su tre di chi l’ha frequentata, peraltro, ha dichiarato di essersi pentito. In ogni caso, si può riassumere che in quasi tutta Europa l’aumento delle tass,e unito al calo del potere di acquisto, provoca la fuga dalle Università. I giovani pensano che non convenga andarci e che non serva per trovare un lavoro ben retribuito. Un altro triste segno del declino del Vecchio Continente.

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