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Caos scuola, l’allarme dei presidi: “Le lezioni a distanza potrebbero diventare a pagamento”

Pubblicato il 07/01/2021 12:54

Nel caos generale di una scuola che ripartirà a singhiozzi, con le famiglie impegnate nella difficilissima missione di decifrare le intenzioni del ministro Azzolina e del resto del governo giallorosso, ecco scoppiare l’ennesimo caso, un altro problema pronto ad abbattersi su alunni e insegnanti. Finora, per la didattica a distanza, una delle piattaforme più pratiche e utilizzate è stata G Suite, che però potrebbe a breve diventare a breve a pagamento, creando non pochi grattacapi a chi ne ha finora usufruito.

Caos scuola, l'allarme dei presidi: "Le lezioni a distanza potrebbero diventare a pagamento"

A lanciare l’allarme, attraverso le pagine de La Stampa, è stato il presidente regionale dell’Associazione nazionale dei presidi della Liguria Angelo Capizzi: “Sto ricevendo molte telefonate preoccupate. Per questo 2020 la versione più completa della piattaforma, quella che permette di fare le lezioni a distanza ma anche grandi riunioni dei docenti attraverso Meet, è stata gratuita per le scuole. I miei colleghi dicono che stanno ricevendo delle comunicazioni secondo le quali non sarà più così nel 2021”.

Caos scuola, l'allarme dei presidi: "Le lezioni a distanza potrebbero diventare a pagamento"

Rimarrà gratis soltanto la versione “for Education”, dalle funzionalità però più limitate: “Se si vuole ripristinare un numero superiore di collegamenti, mi dicono che le tariffe saranno salate. D’altronde oggi non si può più fare a meno della versione completa della piattaforma. Se dovranno essere gli istituti a sobbarcarsi queste spese, andranno in grave difficoltà. Serve un’interlocuzione tra le società informatiche e il ministero”. A sollevare il caso per primo era stato Alfonso Gargano, preside del liceo classico Chiabrera di Savona.

Il tutto mentre Lucia Azzolina, confermando il suo completo distacco dalla realtà, parla di processi di “digitalizzazione fondamentali: lo erano prima dell’emergenza, lo sono ancora di più oggi, in un periodo in cui abbiamo imparato che avere o non avere certi strumenti, saperli o non saperli utilizzare può fare davvero la differenza per la formazione delle nostre studentesse e dei nostri studenti”. Sarà il caso, forse, di intervenire prima che sia troppo tardi?

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